Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA: LA FOTOGALLERY

25 aprile, il centro tricolore celebra la Liberazione

Le celebrazioni con il corteo partito da San Luca e diretto a piazza del Duomo. Gli interventi delle autorità e l'ultimo discorso del sindaco Galimberti: «La democrazia è l'antidoto alla violenza»

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

25 Aprile 2024 - 11:26

CREMONA - Sono cominciate con il corteo partito da San Luca le celebrazioni del 25 aprile. L'inno di Mameli e Bella Ciao, suonate dalla banda, echeggiano per le vie del centro di Cremona, mentre nell'eccezionale vento freddo di aprile sventolano bandiere tricolore che sovrastano il corteo diretto a piazza del Duomo. 

Sotto il palco di piazza del Comune, scambio vivace di battute a tema Fascismo e Antifascismo tra il consigliere regionale e coordinatore provinciale di FdI Marcello Ventura e il presidente dell'Anpi Giancarlo Corada. Sul palco Flavia Tozzi, presidente dell'Unione Ciechi e Ipovedenti, legge tra grandi applausi il testo in braille di Antonio Scurati, chiudendo con un «viva l'Italia Antifascista» accolto da scroscianti applausi.

«Libertà è essenza della vita, è una religione. Tutti noi abbiamo una fiammella di libertà» ha detto il vicepresidente della Provincia Giovanni Gagliardi. A seguire, è intervenuto il professor Franco Verdi, presidente dei partigiani cristiani, parlando della rigenerazione della democrazia e di «costruire la pace oggi drammaticamente più di ieri. Come dice il Papa, artigiani della pace. Si alla pace, no alla guerra. Tacciano le armi».

Toccante intervento del sindaco Gianluca Galimberti, che ha parlato dell'Ucraina e di Gaza, ponendo l'accento sui bambini sfollati: «Non c'è nessuna differenza tra il dolore dei bambini israeliani, ucraini, palestinesi e nostri. Nelle nostre classi non ci sono bambini italiani e stranieri, ci sono solo i nostri figli - frase accolta da grandi applausi -. La storia sembra ancora guidata da uomini violenti che devono affermare sé stessi opprimendo, bombardando e uccidendo. E invece qualcosa è cambiato, perché nella manifestazione contro le mafie di qualche settimana fa c'era quel cartello scritto dai ragazzi, dai giovani e dai bambini delle scuole della nostra città, che recitava: 'Se noi giovani vogliamo cambiare il mondo voi adulti dovete aiutarci'. Il futuro è la democrazia, che è l'antidoto alla violenza. L'Antifascismo è democrazia. Non possiamo più fare finta di nulla, se vogliamo vivere in una democrazia ognuno deve farsene carico, il futuro non è delegabile a nessuno, nemmeno all'uomo forte di turno. Se ognuno pensa per sé distrugge un popolo, e noi come i partigiani dobbiamo lottare per il futuro. Dobbiamo educarci a una nuova forma di felicità, che gode del bene degli altri».

Applauditissimo, animale da palcoscenico, il sindaco Galimberti ha continuato: «È il mio ultimo discorso da sindaco questo 25 aprile. Ho pensato che tutto questo mi mancherà, e invece no perché l'anno prossimo sarò in piazza. Noi oggi dobbiamo essere pronti a dare la nostra vita per la speranza, non mia, ma quella di tutti noi. Buon 25 aprile a tutti!». Concluso il discorso il sindaco ha abbracciato il presidente del consiglio comunale Paolo Carletti e il presidente dell'Anpi Gian Carlo Corada, circondato da un coro di «grazie!» del pubblico. La cerimonia in piazza si è conclusa con il canto collettivo di Bella Ciao. Al termine del canto i rintocchi della campana hanno accompagnato il coro delle autorità: «Buon 25 aprile, viva la Resistenza, viva la Libertà e viva la Pace!».

E nella città del Torrazzo, a guidare il ‘Complesso bandistico città di Cremona’ il nuovo direttore: è un giovanissimo entusiasta. Si chiama Giuseppe Contartese, ha 17 anni, è di Crema, studia al liceo musicale Stradivari. Ha raccolto la sfida a settembre scorso, portando una ventata di freschezza. «Mi piace molto e mi rende molto felice. Lo faccio volentieri. Stiamo crescendo: da settembre ad oggi sono entrati dieci nuovi elementi: dai 13 anni agli ultrasettantenni ed è bellissimo». Che cosa farà da grande, Giuseppe ancora non lo sa. «Di sicuro qualcosa con la musica. Io studio musica classica, suono la chitarra classica, però dirigere è molto bello».

FOTO: FOTOLIVE/PAOLO CISI

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400