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CASALMAGGIORE

Raccordo ferroviario con Viadana: proprietari 'liberati' dai vincoli

Leoni in consiglio comunale: "Il Pgt è stato aggiornato"

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

24 Aprile 2024 - 16:07

Raccordo ferroviario con Viadana: proprietari 'liberati' dai vincoli

Cadenazzi e Leoni

CASALMAGGIORE - Stop a quelle che il vicesindaco Giovanni Leoni ha definito come «vessazioni» sui proprietari dei terreni interessati dalla vecchia previsione del raccordo ferroviario privato tra Casalmaggiore e Viadana. Durante l'ultima riunione del consiglio comunale infatti sono stati affrontati importanti aggiornamenti al Piano di Governo del Territorio, inclusa la revisione del progetto ferroviario.

Tema centrale della relazione di Leoni, affiancato dall’architetto Simone Cadenazzi, responsabile dell’Ufficio Urbanistica, è stato il progetto di un raccordo ferroviario, proposto nel 2008, «immaginando di trasportare la merce sui binari partendo dalla stazione di Casalmaggiore per poi arrivare in Gerbolina a Viadana – ha ricordato Leoni -. Questo progetto, sebbene ambizioso, è stato giudicato poco sostenibile ed è rimasto inattivo. Una idea di raccordo difficile nella sua realizzazione come si comprende dalla cartografia. Il tracciato è un po' una chimera, visto che si immagina di passare nell'area industriale scendendo a nord della ditta Marcegaglia per poi scendere in mezzo alle aziende dove ha sede la Braga, attraversare a raso la Sabbionetana e arrivare verso l’argine, presso quello che doveva essere il porto di Casalmaggiore passando per ritornare in modo sinuoso in mezzo ai campi e raggiungere Viadana. Capite bene che poteva essere un'idea lungimirante ma poco sostenibile. Era una idea spinta legittimamente dagli industriali del Viadanese. Dell’opera era stato redatto un progetto preliminare dalla Provincia di Mantova, di un valore stimato in 180 milioni di euro. Il progetto fu mandato a gara con bando integrato: chi avesse vinto avrebbe dovuto fare i progetti definitivo ed esecutivo e realizzare l’opera. La gara andò deserta».

E il progetto, rimasto nel cassetto, aveva imposto vincoli significativi ai proprietari delle aree interessate, con un "corridoio di rispetto" di 60 metri, 30 per parte, che ha impedito qualsiasi sviluppo ai proprietari delle aree interessate.
Il Comune, ha spiegato Leoni, d’intesa con la Provincia di Cremona, con la Provincia di Mantova e con il Comune di Viadana, ha lavorato per ridurre questi vincoli e arrivare a una nuova visione per il tracciato ferroviario, che possa essere meno invasiva, più sostenibile e più realizzabile, «con un disegno magari più parallelo alla gronda stradale». Questa revisione mira insomma a liberare le proprietà dai vincoli preesistenti, restituendo ai proprietari la disponibilità dei loro terreni. Corretti inoltre alcuni errori materiali del Pgt. Dodici i voti favorevoli, nessuno contrario e cinque astenuti.

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