L'ANALISI
20 Aprile 2024 - 09:08
Gli studenti del Vida
CREMONA - Pasolini si definiva una forza del passato e diceva che il suo amore risedesse solo nella tradizione, giudicandosi al contempo più moderno dei moderni. Il Liceo Classico è questo: radici in un passato antico e la mente rivolta al futuro.
Da 10 anni, ormai, studenti, ex studenti, docenti ed ex docenti rinnovano il loro amore per la scuola classica nella Notte nazionale dei licei classici.
Ieri sera, il Manin e il Vida hanno celebrato la lunga storia della scuola classica con iniziative dalle 18 alle 23, in una lunga serata all’insegna della cultura mediata dalle nuove forme di comunicazione. Proprio la comunicazione era il fulcro di questa decima edizione: importantissima nel mondo antico, sia greco che latino, nelle sue forme poetiche e senza tempo, come nel mondo moderno, con le sue infinite sfaccettature.
Così, il Vida ha iniziato la serata proiettando un cortometraggio, realizzato dagli studenti in ricordo di Giulia Cecchettin e contro la violenza di genere. Il Vida ha poi tradotto il tema della comunicazione nella forma di insegnamento più diretta: il gioco, tramite quiz, escape room dalla rocca di Ilio e misteriosi oracoli. L’area rinfresco è a tema classico, con le ‘mense di Enea’ e il ‘bicchiere di Bacco castigato (analcolico). Non manca il teatro, con l’improvvisazione inclusiva del gruppo E-mozioni. Gli studenti si sono poi confrontati con i docenti Marco Baroni, don Marco D’Agostino e Gianluca Mete, messi alla prova da domande sul lavoro del professore. La serata si è conclusa con il Saluto a Selene, la luna, a cura della professoressa Marta Gamba, con la lettura di Alla luna di Giacomo Leopardi, scritto in lingua greca.
Il Manin non è da meno: mostra dedicata all’Ulisse di Hugo Pratt e progetto su Alfonsina Strada, curato dalla professoressa Barbara Zagni. Sempre incisivo l’intervento di Rodolfo Bona: ha raccontato la copia in gesso del Torso del Belvedere ad opera di Arturo Ferraroni, esposta nella biblioteca intitolata proprio a Pasolini. Teatro con lo spettacolo Amore e morte: un viaggio nelle letterature classiche e non solo, curato dalla professoressa Gentilia Luisa Arli. Silvia Andrea Russo ha presentato il suo volume di poesie, Graffiti, prima del brano finale, letto e commentato da Victoria Tarenzi. Classici da applausi: di studenti, genitori e docenti.
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