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Chiude la Treccia d'oro, pasticceria storica della città

Giù la saracinesca del negozio fondato 70 anni fa dallo scomparso Vittorio Maccalli

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

19 Aprile 2024 - 08:47

Chiude la Treccia d'oro, pasticceria storica della città

CREMA - Gianpietro Maccalli ha gettato la spugna, chiudendo la storica pasticceria Treccia d’oro. Una storia che finisce dopo 70 anni: era il 1954 quanto il padre, Vittorio, alzò per la prima volta la saracinesca in piazza Garibaldi. Tre generazioni di cremaschi hanno comprato prelibatezze da lui e dal figlio, a cominciare proprio dalla Treccia d’oro, un dolce la cui origine risale agli anni ‘30 del secolo scorso. Pare che la ricetta fosse stata proposta, per la prima volta, in una fiera a Padova dal pasticciere Zironda, nella cui attività cominciò poi a lavorare, come apprendista, proprio Maccalli. Quando il proprietario decise di ritirarsi, Vittorio gli subentrò, contribuendo alla fama del dolce che ha dato il nome al negozio. Una storia che Maccalli, Cavaliere dal 1993, ha portato avanti sino al 2021, anno della scomparsa. E ora la decisione del figlio Gianpietro, che ha informato gli amministratori comunali. «Difficoltà nella ricerca del personale, ma anche motivi strettamente personali», la conferma dell’assessore al Commercio Franco Bordo che, ieri, è stato da Maccalli. Poco più di un mese fa, il titolare aveva dato avvio alla ricerca di un mastro pasticciere, nel tentativo di rafforzare lo staff.

Il negozio non è in vendita, né tanto meno il marchio Treccia d’oro. Come a voler lasciare la porta aperta a una futura generazione di Maccalli, magari al figlio, il nipote di Vittorio.

Dal 2016 la pasticceria è attività storica, riconosciuta dalla Regione. «In un negozio ormai vuoto — ha proseguito Bordo — ho incontrato i titolari che, amareggiati, mi hanno comunicato la decisione di chiudere questa gloriosa attività».

Il sindaco, Fabio Bergamaschi, ha aggiunto: «Una bella, lunga storia di imprenditoria locale che finisce. Una storia che si è intersecata con quella di tante famiglie di clienti. Come sindaco la saluto con dispiacere, ma anche molta stima per il lavoro svolto».

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