L'ANALISI
19 Aprile 2024 - 05:20
CEMONA - Gli infestanti spontanei sono una delle sgradite presenze affiorate con la rinascita della natura in numerosi punti della città, complici anche le piogge dei giorni scorsi. Il verde si sta impadronendo anche delle facciata della Cattedrale, arbusti e erbacce sono cresciuti rigogliosi tra le pietre della possente architettura del tempio romanico. Presenza che non è passata inosservata ma che è destinata a durare il tempo necessario per approntare le operazioni di pulitura, già in cantiere.
Come spiega il responsabile dei beni culturali della Diocesi, don Gianluca Gaiardi. «La bella stagione favorisce il proliferare del verde, cosa più che naturale. Abbiamo già messo in programma l’intervento. In mezzo alle tante cose da seguire nell’ordinario e nello straordinario. La situazione è costantemente tenuta d’occhio». L’operazione permetterà di eliminare le piante che periodicamente si fanno largo fra il materiale lapideo contribuendo a rendere ancora più bello (se mai fosse possibile) uno dei monumenti simbolo della città in una delle più belle piazze d’Italia.
La pulizia dalle erbacce e dagli infestanti è importante non soltanto da un punto di vista estetico, ma anche funzionale, come prevenzione a distacchi e ‘movimenti’ dei materiali. Il trattamento deve essere rispettoso del fatto che ci si ritrova ad agire su un bene monumentale vincolato. Non si tratta semplicemente di strappare le erbacce, ma bisogna tagliare le erbe a filo, poi procedere con diserbanti biologici che distruggano le radici senza però intaccare i materiali. Dunque la facciata principale come anche quelle che si affacciano su largo Boccaccino e piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria saranno ‘scandagliate’ a caccia di erbe infestanti, in particolare dalla parietaria, nota con il nome popolare di erba muraria, erba muraiola appunto ed erba vetriola: in passato le sue foglie ruvide erano infatti utilizzate per pulire il vetro.
Qualche tempo fa l’operazione di ripulitura del Torrazzo, fu affidato ali specialisti del Nucleo Speleo Alpino Fluviale dei vigili del fuoco di Cremona, saliti sin sulla sommità per ripulire la torre dalle erbacce, alla stregua di ‘ragni’ davanti agli occhi di decine di cremonesi con gli occhi rivolti al simbolo della città e a quell’intervento spettacolare.
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