Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA

Barriera di lenze: barche a rischio sul Po

Alle lamentele dei vogatori, seguono le minacce dei pescatori. Allertati i carabinieri

Fulvio Nicodemo Stumpo

Email:

redazione@laprovinciacr.it

19 Aprile 2024 - 05:10

Barriera di lenze: barche a rischio sul Po

CREMONA - Quando una gita in barca sul Po diventa un pericolo, e non per colpa del fiume, ma di qualche pescatore che crede che il Po sia...terra di nessuno e posiziona fili invisibili e pericolosi per la navigazione. Disavventure del genere non sono una novità, tanti barcaioli hanno più volte rischiato di farsi male, e al limite è ‘volata’ qualche parola, come si dice. Ma questa volta i pescatori hanno addirittura minacciato i vogatori: «Sappiamo dov’è quella barca, ci arrangiamo noi...». Della vicenda sono stati informati i carabinieri di Monticelli d’Ongina, visto che il fatto è accaduto nella lanca della Maginot, in territorio piacentino appunto.

Lo spiacevole e pericoloso episodio è avvenuto nei giorni scorsi rovinando la gita sul fiume a un gruppo di vogatori delle canottieri cittadine. Nel primo pomeriggio l’equipaggio misto è partito dalla zattera di ormeggio della Baldesio a bordo dell’ammiraglia, l’Adda. Giornata ideale: sole, temperatura piacevole, fiume alto quel che basta per virare a sinistra e risalire la Canalina, quella subito dopo il ponte. La navigazione prosegue tranquilla, tra battute e racconti di fiume, e con grande soddisfazione: erano anni che a causa della siccità non si riusciva a risalire il canale con una barca della stazza più pesante di canoe, venete singole o iole. Un piccolo avvenimento, insomma.

I problemi iniziano all’entrata nella lanca, sullo spiaggione dell’Isola del Deserto c’è un accampamento di pescatori con tende e due grosse barche con motori di cilindrata potente. I vogatori non ci fanno caso, non è inusuale (i pescatori a volte non lasciano neppure un mozzicone di sigaretta, altre volte l’immondizia rimane sulla riva).

La barca si porta sul lato sinistro per imboccare il canale che collega il ‘lago’ al Po: sotto il pennello lunghissimi fili di nylon, invisibili lenze, tagliano ad altezza d’uomo la lanca, da riva a riva: i vogatori cremonesi si impigliano con remi e braccia, qualcuno si graffia anche, e cercano di districare i fili da forcole e remi. Molto fastidio, ma tutto sembra sotto controllo, quando dall’accampamento parte un piccolo gommone (serve a spostarsi nei canali dove l’acqua è più bassa) che si fa sotto l’Adda per controllare che i vogatori non stessero danneggiando le lenze.

È a quel punto, alla richiesta di spiegazioni dei canottieri, che gli animi si scaldano, il gruppo di pescatori, una quindicina, tutti italianissimi, in pratica dicono, con parole grosse, ai cremonesi di sloggiare, che è tutto in regola. I vogatori rispondono: «Non è in regola proprio niente, non potete sbarrare il fiume così, per di più se arrivano i ragazzi del canottaggio i fili li prendono in pieno viso, senza contare il rischio per le barche a motore».

Gli animi si surriscaldano e i rematori cercano di chiamare i carabinieri di Monticelli, ed è a quel punto che il pilota del gommoncino guarda i cremonesi e dice: «Tanto sappiamo chi siete e da dove venite, perché sappiamo quella barca (l’Adda, ndr) dov’è ormeggiata, ci pensiamo noi...».
Della vicenda è stata informata l’Arma di Monticelli che ha assicurato la massima collaborazione.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400