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CREMONA. IL CASO

Riabbraccia il figlio sottratto dall’ex marito

Il tribunale per i minorenni ha ordinato il rimpatrio immediato in Germania del bambino di 9 anni

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

15 Aprile 2024 - 19:35

Riabbraccia il figlio sottratto  dall’ex marito

CREMONA - Ha riabbracciato e coccolato suo figlio di 9 anni che da più di 9 mesi l’ex marito, residente a Cremona, le aveva sottratto. Oggi, davanti al palazzo comunale in corso Vittorio Emanuele II, si è scritto il lieto fine della storia, dolorosa e tormentata, della mamma residente in Germania, sabato scorso volata a Cremona in forza del provvedimento emesso dal tribunale per i minorenni di Brescia con «l’ordine di rimpatrio immediato» del bambino notificato al padre.

«L’assistente sociale arrivata da Brescia si è presentata a casa dell’ex marito. C’era anche un agente. Il padre ha finalmente riconsegnato il bambino. In questa triste vicenda hanno sofferto molto sia la madre sia la sorellina di 8 anni», ha detto l’avvocato Marco Azzali, legale della donna.

Lo scorso febbraio, la mamma era volata dalla Germania a Cremona per denunciare l’ex marito per sottrazione del figlio minore che l’uomo le aveva portato via nonostante un giudice tedesco avesse disposto l’affido alla madre dei suoi due bambini, oltre al maschio, la femmina di 8 anni. Ma il padre, alcuni precedenti, ufficialmente venditore di auto, non aveva alcuna intenzione di riconsegnare il piccolo. «Non ci penso nemmeno», aveva detto agli investigatori della Divisione Anticrimine l’11 gennaio scorso. Quel giorno l’uomo era stato convocato in questura e sentito a sommarie informazioni affinché consegnasse spontaneamente il bambino alla madre trentenne.

La polizia lo aveva informato che «in caso di rifiuto, verrà instaurato dinanzi al tribunale per i minorenni competenti il giudizio di ritorno come previsto dall’articolo 7 della legge 64/1994»: è la legge che ratifica ed esegue la convenzione europea sul riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia di affidamento dei minori e della convenzione sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori. Ma non era servito. Il suo rifiuto a consegnare il bimbo, il padre lo aveva ribadito all’ex moglie anche nei giorni successivi: «Tu puoi anche denunciarmi, ma il bambino resta con me». In quei giorni, la donna si era recata con l’avvocato Azzali negli uffici della squadra mobile e presentato querela per sottrazione di minore.

Dopo la separazione, in Germania il tribunale aveva disposto l’affido condiviso dei bambini, successivamente revocato l’1 settembre del 2023, «perché l’ex marito è violento», aveva spiegato il legale. Entrambi i figli erano stati affidati alla madre. Al termine di una vacanza, il padre non ha riaccompagnato il maschietto, violando gli accordi. Lo ha portato con sé a Cremona. Da allora, tra i suoi genitori è stata guerra.

L’ex marito non ha mai passato gli alimenti per i figli. La donna tira avanti con il suo lavoro da collaboratrice domestica. Ci ha sempre pensato lei ai suoi bambini. In questi mesi, il maschietto lo aveva sentito alcune volte al telefono. «L’ex marito glielo passava, poi ha smesso di farlo», ha proseguito l’avvocato Azzali.

«Tenuto conto del comportamento assunto sino ad oggi dal padre, in spregio di qualunque obbligo giuridico», la madre aveva presentato la querela a Cremona, perché, ha precisato il legale, «il genitore affidatario che lamenta la sottrazione del minore, oltre a poter ricorrere all’autorità centrale, può attivarsi autonomamente, rivolgendosi direttamente alle autorità giudiziarie dello Stato nel quale il minore è stato portato e trattenuto, come previsto dall’articolo 29 della Convenzione dell’Aja del 1980». Oggi la madre è ritornata in Germania con il suo bambino.

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