L'ANALISI
11 Aprile 2024 - 17:42
CREMONA - «Sulle morti sul lavoro la misura é colma» vale a dire che il limite di sopportazione é stato ampiamente superato. Con questo spirito i lavoratori di Cgil e Uil sono scesi in piazza questa mattina sull'onda dell’indignazione per le recenti tragedie sul lavoro a Firenze e Bologna. Le quattro ore di sciopero generale convocato a livello nazionale si sono tradotte a Cremona in un partecipato presidio in Largo Boccaccino "per dire basta ai morti sul lavoro - spiega Augusto Generali, segretario generale Fiom - ma anche per immaginare un nuovo modello sociale e di fare impresa".
Alcune centinaia di lavoratori di tutte le categorie, dai metalmeccanici agli alimentaristi, passando per i chimici e i settori del commercio e dei trasporti, hanno preso parte al presidio per «denunciare la situazione drammatica di cui la politica deve prendere atto - spiega Elena Curci, segretario generale di Cgil Cremona -. Vogliamo riaffermare con fermezza il principio per il quale di lavoro si deve vivere, non morire. I numeri testimoniamo l'emergenza: siamo a 130 morti sul lavoro solamente da inizio anno, servono misure forti per fare di salute e sicurezza una priorità per tutti. In questo senso servono iniziative in due sensi: da un lato investimenti mirati sulla formazione, dall’altro bisogna rendere effettive le misure di contrasto con sanzioni per le aziende che trascurano gli aspetti centrali di prevenzione».
Al centro delle rivendicazioni della piazza c’è anche la richiesta di una riforma fiscale che riduca la tassazione sul lavoro dipendente e miri a investire negli ambiti di sanità, istruzione e investimento pubblico contrastando l’evasione. «Si tratta di una misura volta a trovare i finanziamenti necessari per quel ‘nuovo modello sociale e di fare impresa’ rivendicato in piazza - approfondisce il discorso Germano Denti, segretario Uil Cremona -. Mentre lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% delle tasse, intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute e l’evasione continua ad essere pari a 90 miliardi l’anno».
Con lo sciopero generale di oggi si apre, nelle intenzioni dei sindacati, una nuova stagione di mobilitazioni tanto sui territori quanto a livello nazionale: il prossimo appuntamento sarà la manifestazione convocata a Roma sabato 20 aprile sui temi di fisco e salute.
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