L'ANALISI
CREMA. BILANCIO DEL COMUNE SOTTO LA LENTE
05 Aprile 2024 - 05:15
CREMA - I bilanci del Comune finiscono sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti, in particolare della sezione regionale di controllo, presieduta da Antonio Buccarelli. Pronunciandosi sulla gestione finanziaria degli esercizi 2020, 2021 e 2022, dunque gli ultimi due anni e mezzo del secondo mandato di Stefania Bonaldi e i primi sei mesi di governo di Fabio Bergamaschi, la Corte ha registrato alcune criticità.
In particolare, «una bassa percentuale di riscossione delle entrate del titolo I», ovvero quelle tributarie, derivanti dalle tasse locali. Va subito precisato, che questa capacità è uno dei maggiori problemi degli enti locali, spesso evidenziato nelle relazioni della Corte dei Conti. Dipende da molteplici fattori, sia interni sia esterni. Per quanto riguarda i primi, il principale riguarda l’organizzazione dell’ente, ossia l’individuazione di chi fa che cosa, con la correlata responsabilità.
L’individuazione del responsabile delle entrate viene effettuata con l’assegnazione dei relativi capitoli di bilancio, pertanto ciascun dirigente o incaricato di posizione organizzativa è responsabile della gestione delle entrate affidategli. Le principali entrate tributarie sono l’Imu, la Tassa rifiuti e l’addizionale comunale Irpef (tecnicamente si tratta di un’entrata tributaria riscossa per autoliquidazione), poi ci sono la tariffa occupazione suolo pubblico e, dove prevista, l’imposta di soggiorno. Tutti gli incartamenti sono già sul tavolo dell’assessora al Bilancio Cinzia Fontana, che precisa: «Voglio sottolineare che, nel suo complesso, il contenuto della deliberazione della Corte dei Conti prende atto e perciò conferma tutti i chiarimenti prodotti dal Comune sui diversi profili di contabilità oggetto dell’attività di verifica. Lo testimonia il fatto che, nel dispositivo finale, non sono accertate irregolarità tali da richiedere al Comune l’obbligo di adottare ‘provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio’».
Nella delibera, depositata a fine marzo, la sezione Lombarda della Corte indica anche altre criticità. «Il mancato accantonamento al fondo contenzioso nel 2021, la mancata indicazione nella nota integrativa al bilancio previsionale della motivazione dell’esclusione di alcune entrate dal calcolo del Fondo dei crediti di dubbia esigibilità. E la mancata valorizzazione della cassa vincolata negli esercizi 2020 e 2021». Poi l’invito all’ente «a implementare le misure adottate per migliorare l’attività di riscossione in conto residui, monitorandone in modo costante gli esiti. A quantificare i vincoli e gli accantonamenti nel rispetto dei principi contabili e a monitorare le operazioni di partenariato pubblico privato».
Entro un paio di settimane i contenuti di questa delibera dovranno essere comunicati dalla giunta al consiglio comunale. Nelle premesse, la delibera della sezione lombarda fa riferimento al 2021, quando l’ente di piazza Duomo era stato interessato da un’ispezione del ministero dell’Economia e Finanza, in particolare dal dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.
Erano state riscontrate alcune criticità «riguardanti i seguenti aspetti della contabilità: accertamento entrate per Imu e proventi per sanzioni stradali, fondi Covid, fondo crediti di dubbia esigibilità. Il magistrato aveva svolto attività istruttoria, attenzionando, in particolare, la gestione entrate, le operazioni di partenariato pubblico-privato, i rilievi dell’organo di revisione al rendiconto, le risorse Covid, le spese del personale». Con una seconda nota istruttoria erano stati chiesti al Comune ulteriori chiarimenti. Poi, l’indagine del Mef è stata aggiornata al rendiconto del 2022, con la richiesta di informazioni sulle misure adottate dall’ente dopo la prima ispezione, a cui il Comune ha risposto a dicembre dell’anno scorso.
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