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PESCAROLO

Memoria ritrovata, riapre il Museo del Lino

Dopo anni via al nuovo corso della raccolta etnoantropologica. Il sindaco: «Rinasce un riferimento del territorio»

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

23 Marzo 2024 - 05:30

Memoria ritrovata, ora riapre il Museo del Lino

PESCAROLO - Il Museo del Lino di Pescarolo riapre. Domani alle 16.30 la cerimonia di inaugurazione dello spazio espositivo di via Mazzini che finalmente riprende la propria attività, aprendo di nuovo le porte al pubblico dopo quasi dieci anni di oblio.

«Un fiore all’occhiello del nostro territorio che rinasce – spiega il sindaco Graziano Cominetti – e che torna dopo tanti anni di fermo. Un contenitore di storie vere e vissute perché al suo interno possiamo ammirare oggetti appartenuti ai nostri nonni e realmente utilizzati. Si racconta un’epoca che ovviamente non c’è più, ma che ha sempre un grande fascino».

Un importante lavoro dell’amministrazione comunale che aveva ereditato tutto il materiale museale dalla associazione che lo aveva gestito in precedenza. «Uno sforzo da parte di tutti per far ripartire un’attività che non poteva essere abbandonata. Un plauso anche e soprattutto all’assessore alla cultura Marta Fiammetti che si è adoperata con grande impegno affinché il museo potesse ripartire».

La struttura di via Mazzini raccoglie una sezione etnografica, con attrezzi e manufatti che documentano le fasi di produzione e lavorazione del lino e della seta, tradizionali attività tessili della prima metà del Novecento nel territorio cremonese (e non solo). Espone anche oggetti per l’illuminazione, dai lumi a olio fino all’introduzione della corrente elettrica, attrezzi da lavoro e oggetti di vita quotidiana. Oltre 2mila oggetti in mostra, senza dimenticare gli 8mila custoditi nei depositi e i 2.500 manufatti ricamati a mano raccolti in una stanza climatizzata che raccontano il mondo contadino nella pianura padana prima della meccanizzazione agricola.

«Si riprende a pieno ritmo e non possiamo che essere orgogliosi – dichiara l’assessore Fiammetti –. Dopo l’apertura straordinaria di dicembre, che era stata una sorta di prova generale, il Museo del Lino riapre le proprie porte. È una realtà importante per il nostro territorio, uno spazio museale che conserva dei tesori unici e che speriamo possa tornare davvero ai fasti di un tempo. Un luogo per chi vuole assaporare un’epoca che non c’è più, ma anche per chiunque voglia studiare e fare ricerche». Il patrimonio del Museo del Lino, infatti, è di inestimabile valore e la ferma volontà di riaprire la struttura pescarolese è certamente data dal fatto di non perdere pezzi davvero unici.

«A giugno dello scorso anno, dopo che l’associazione che lo gestiva si è definitivamente sciolta, ci sono state consegnate le chiavi del museo – continua Fiammetti – e da allora abbiamo lavorato con grande impegno per arrivare a questo giorno. Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati per la riapertura e i tanti volontari che ci hanno dato una mano. Come sempre i nostri concittadini si sono spesi per la causa con grande impegno e passione».

Il Museo del Lino verrà gestito dalla società cooperativa ‘Il Borgo’ di Soncino, ci sarà la possibilità di fare visite guidate e anche percorsi didattici per le scuole. «Abbiamo già molte richieste in questo senso e la riapertura servirà proprio a far ripartire tutto il circuito museale». Domani, nella parte adiacente il museo, la cosiddetta Sala del Rattoppo, sarà anche possibile visitare la mostra di bambole e giochi d’altri tempi.

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