L'ANALISI
20 Marzo 2024 - 05:25
CREMONA - L’apparenza è quella di un fuggi fuggi. Fra i consiglieri comunali di centrodestra sono pochi quelli che oggi confermano, senza se e senza ma, che si ricandideranno alle prossime elezioni amministrative di sabato 8 e domenica 9 giugno. Fra i ‘big’, ha già deciso che non correrà Carlo Malvezzi, candidato sindaco del centrodestra sconfitto nel 2019 e protagonista di tutte le battaglie dell’opposizione in questi cinque anni. Pesano riflessioni di ordine personale, ma anche politiche: in particolare in Fratelli d’Italia è la candidatura a sindaco del civico Alessandro Portesani, che sta provocando prese di distanza, più o meno esplicite.
Fra chi ha già deciso per il no c’è, come detto, Malvezzi. Lunghissimo il suo cursus honorum nella politica locale: è entrato in consiglio comunale nel 2004. Nel mandato successivo è il più votato nella lista del Pdl e, col centrodestra alla guida di Cremona, è vicesindaco e assessore all’Urbanistica. Poi il salto al Pirellone: nel 2013 è eletto con 2.985 preferenze nelle file del Popolo delle libertà a consigliere regionale. Nel 2018 si ripresenta, ma le sue 3.852 preferenze non bastano. Quindi il ritorno a Cremona dove ‘scippa’ la candidatura a sindaco ad Alessandro Zagni, allora nella Lega. Uno strappo deciso dalle segreterie regionali e nazionali che verrà ricucito con il ‘patto del tramezzino’ ma che alla base leghista resterà indigesto.
«Ho deciso — spiega ora Malvezzi, confermando i rumors — di non ricandidarmi. Dentro Forza Italia stiamo facendo un percorso che ha l’obiettivo di favorire l’ingresso di ragazzi giovani e persone nuove. Io e Federico Fasani (altro consigliere in quota ‘azzurra’, ndr) diamo una mano: non un disimpegno, quindi, ma una forma diversa di impegno. Io ho già fatto tutto il percorso e non è che nella vita bisogna continuare a fare le stesse cose. Questo è un modo per continuare a fare politica, ma in modo differente. Non è una decisione politica, ma una scelta presa in accordo con la mia famiglia».
In lista ci saranno, invece, Saverio Simi e il giovane segretario cittadino, Luca Ghidini. Nel gruppo di Fratelli d’Italia c’è malumore per la scelta di candidare Portesani. E il coordinatore cittadino, Stefano Foggetti, e quello provinciale, Marcello Ventura, hanno chiamato a rapporto per stasera i consiglieri comunali. È Pietro Burgazzi, con la franchezza che gli è solita, a esplicitarlo: «Chi vuole perdere sa come fare, Virgilio dovrebbe mandare un messaggio di ringraziamento a Portesani. Mi chiedo come si fa a pensare di contrapporre un politico esperto e di livello come l’attuale vice sindaco a un civico, da sempre nel ‘giro’ delle cooperative e che prima si è proposto al centrosinistra e poi al centrodestra. Le mie perplessità le ho sollevate subito, il mio candidato era Zagni. Non hanno voluto tenerle in considerazione? Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Se mi ricandido? Non lo so ancora, ma mi chiedo perché devo fare una campagna elettorale che so già perdente».
Dal canto suo Zagni è abbottonato: «Insieme agli altri consiglieri comunali abbiamo in programma un incontro con il segretario provinciale e cittadino per confrontarci sulla campagna elettorale ed analizzare la situazione attuale. Rispetto alla candidatura di Portesani avevo già espresso il mio punto di vista nel corso del coordinamento provinciale», quando aveva votato contro. Beppe Arena e Roberto Chiodelli non escono allo scoperto, anche se quest’ultimo fa capire che una ricandidatura non è in cima alle priorità: «Non ho ancora deciso, devo scegliere fra i mille miei impegni».
I malumori nel centrodestra sono stati esplicitati nei giorni scorsi da Ferruccio Giovetti, che ha annunciato la presentazione di una lista: «Vanno a schiantarsi. Dovevano rendersi conto che loro perdono non per colpa di Pizzetti. Perdono, perché hanno preso un candidato che è perdente, che il centrodestra non vota». Parole considerate con attenzione dai consiglieri comunali di FdI. E condivise da Claudia Monteverdi, subentrata dopo le dimissioni di Ventura in Consiglio dove però non ha aderito al gruppo di Fratelli di Italia, nella cui lista si era candidata nel 2019, ma al Gruppo Misto: «Non mi ricandiderò, non ci penso proprio. Il quadro politico cremonese è desolante. Portesani? Non lo trovo rappresentativo del centrodestra. Non ha un’impronta politica. Di solito le civiche appoggiano liste politiche, qui è il contrario».
I sì sicuri vengono dalle file della Lega e sono la capogruppo Simona Sommi e il consigliere Alessandro Fanti. «Io — spiega Sommi — sto facendo campagna elettorale e mi ricandido certamente. Per il mio modo di lavorare il centrodestra deve procedere unito e io seguo la linea di partito: ciò che viene deciso per me è cosa buona e giusta. Tra l’altro sto lavorando all’elaborazione del programma e trovo che Portesani sia molto propositivo e abbia tanta voglia di fare. E il lavoro viene fatto ascoltando le proposte dei partiti e quindi anche della Lega». Ok anche da Fanti: «Per questa tornata, la terza per me, mi metto a disposizione del partito».
Fra gli incerti c’è Maria Vittoria Ceraso, battagliera consigliera della lista Viva Cremona, che potrebbe scegliere di non scendere più in campo: «Sto ancora facendo una riflessione personale e non sono ancora pronta a condividerla».
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