L'ANALISI
14 Marzo 2024 - 05:30
CREMONA - Luciano Pizzetti, come mai è sceso in campo con una lista civica - e non con il partito - che appoggia il candidato a sindaco Andrea Virgilio?
«Per mettermi a disposizione, per cercare di dare una mano, portando il contributo di quello che ho imparato in questi anni e delle tante relazioni che ho costruito in giro per l’Italia per metterle, ancora una volta, al servizio di questa città».
In molti le avevano chiesto di candidarsi a sindaco.
«C’erano molte insistenze. Non è mai stata mia intenzione. Naturalmente ringrazio, sono orgoglioso, perché questo significa stima e riconoscimento per il lavoro fatto».
Però?
«Però io non ho mai creduto nella rottamazione e non ho mai creduto nella conservazione. Ho sempre ritenuto che il tema fondamentale fosse il cambiamento e il rinnovamento in progress. Io penso che la mia generazione abbia dato tanto e abbia ricevuto tanto. E che vi sia la necessità di una nuova generazione che entri in campo a svolgere funzioni importanti nel governo della città».
Quindi non è una continuità con la giunta precedente?
«Non amo i concetti di continuità e discontinuità. Il ciclo è finito e un altro se ne apre, anche perché la città ha bisogno di cambiamenti e innovazioni. Il tema del cambiamento e rinnovamento è fondamentale. Cambiamento e rinnovamento non devono fermarsi».
E Virgilio...
«Virgilio rappresenta questa generazione capace, colta, di elevata caratura morale. E’ molto concreto, molto pragmatico, ha avuto esperienza di governo e nell’esperienza di governo propria ha fatto cose importanti».
Il centrodestra ha visto la sua scesa in campo come un commissariamento di Virgilio.
«Io credo che questa idea del badantato sia una emerita sciocchezza, intanto perché io non sono una badante. Penso di aver svolto e di svolgere missioni di altro genere. E poi perché Andrea non ha bisogno di badanti. Se sarà eletto, sarà un sindaco, forte autorevole, autonomo e noi tutti gli daremo una mano e lo sosterremo».
Da chi sarà formata la lista?
«È una lista di sostegno al candidato sindaco. Non è tanto una lista civica».
Che cosa è?
«È una lista di comunità, fatta da persone assolutamente normali. Non siamo alla ricerca di fenomeni, ma di persone normali che formano questa comunità nelle loro diverse professioni. Una lista che è lo spaccato di questa città e che, quindi, rappresenta le necessità, le esigenze, le prospettive, le opportunità di questa città. Vogliamo una lista di persone cremonesi che vivono con le difficoltà, con le cose positive, con le opportunità, che vivono anche gli elementi di non condivisione di alcuni percorsi che sono stati fatti e che portino nell’amministrazione il comune sentire. Questa lista ha l’ambizione di rivolgersi a questo multistrato».
Stato di avanzamento della lista? Il riscontro avuto?
«Dalle persone che incontro, dal sentiment questo interesse c’è. Contrariamente a quel che immagina il centrodestra, viene vista come un contributo utile e positivo, non come una messa in una condizione di vigilanza».
Come considera il candidato del centrodestra Portesani?
«L’ho incontrato alcune volte, lo considero una persona a modo, assolutamente animata da buoni sentimenti. Il problema non è Alessandro Portesani».
Qual è?
«Il problema è un’alleanza che finge di sostenerlo o che lo sostiene obtorto collo. Nella mia vita, non mi è mai capitato sentire una maggioranza che presenta un candidato , dicendo ‘avremmo preferito uno di partito, ma poiché non lo abbiamo trovato...’».
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