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SOCCORSO ALPINO

Bloccata nella neve: viadanese salvata in quota

Disavventura a lieto fine per una 50enne e altri due escursionisti sulle montagne del Parmense. L’operazione è stata ostacolata dal buio, ma l’esperienza dei soccorritori ha permesso di risolvere tutto per il meglio. "Non lasciate mai i sentieri"

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

18 Marzo 2024 - 14:17

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VIADANA - Brutta avventura per una 50enne viadanese, che ieri è rimasta bloccata lungo il sentiero che porta a Prato Spilla in territorio parmense: per raggiungerla e portarla in salvo è stato necessario l’intervento dei soccorritori del Soccorso alpino e speleologico Emilia-Romagna, partiti dalla stazione Monte Orsaro.

soccorso

Insieme alla donna c’erano anche una ragazza genovese di 29 anni e un casertano di 34. Tutti erano partiti, insieme ad altre persone, per una escursione domenicale: dovevano affrontare il sentiero ‘707 b’ che parte dal Lago Verde e porta al Monte Sillara, in territorio di Monchio delle Corti. Una camminata non particolarmente complicata, che come spesso accade è stata affrontata con tempi diversi e dunque con una dispersione del gruppo stesso durante il tragitto. Probabilmente i tre non avevano fatto i conti con la neve scesa nei giorni precedenti, che ha ostacolato la camminata.

A dispetto delle temperature pomeridiane già primaverili, infatti, al tramonto sono iniziate le prime difficoltà. E proprio la neve ha attardato il rientro del trio, che ha deciso di spostarsi dal sentiero con la convinzione di accorciare il percorso. Ma così facendo le due donne e l’uomo si sono ritrovati in una zona impervia dove erano presenti piccoli crepacci rocciosi. Spaventati, infreddoliti, disorientati e ormai stanchi, non sono più riusciti a proseguire in sicurezza e hanno così deciso di chiamare i soccorsi per evitare passassero troppe ore: c’era il concreto pericolo di trascorrere la notte al freddo e al buio in un punto ormai lontano da ripari.

La chiamata è arrivata alla stazione Monte Orsaro attorno alle 18.30, sia dalla centrale dei carabinieri di Parma che dalla centrale operativa del 118. È così scattata la tempestiva mobilitazione. Gli uomini del Soccorso alpino si sono subito attivati per raggiungere gli escursionisti, basandosi sulle loro sommarie indicazioni: una prima squadra li ha individuati e portati in sicurezza alla Capanna Cagnin, dove una seconda squadra è arrivata con bevande calde. L’operazione è stata ostacolata dal buio, ma l’esperienza dei soccorritori ha permesso di risolvere tutto per il meglio. È stata anche accesa la stufa del rifugio, poiché una delle donne aveva manifestato un malessere provocato molto probabilmente dal freddo patito durante la lunga escursione. Una volta riprese le forze, i tre sono stati riaccompagnati alla rispettive auto dai tecnici del Soccorso alpino. E tutti hanno potuto fare rientro a casa. Inizialmente, temendo che le condizioni degli escursionisti fossero più serie e che si trovassero in un punto particolarmente impervio, era stato preallertato anche l'elicottero dell’Aeronautica militare, ma fortunatamente non è stato necessario il suo intervento.

Dal Soccorso alpino viene rinnovato l’appello e invito all’attenzione, soprattutto alla presenza di neve. Oltre ad un abbigliamento e attrezzature adatte, è indispensabile non allontanarsi dai sentieri indicati.

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