L'ANALISI
17 Marzo 2024 - 05:15
Il convento dei frati Cappuccini ai Sabbioni
CREMA - «I frati rimangano ai convento dei Sabbioni almeno fino al 2029». È questa la richiesta che i parrocchiani hanno rivolto al ministro provinciale dei Cappuccini Angelo Borghino, che hanno incontrato l’altro pomeriggio insieme al vescovo Daniele Gianotti. E il capo della Diocesi ha sostenuto la loro richiesta. La novità non è di poco conto e potrebbe riaprire una partita che sembrava già chiusa, dopo la dichiarazione scritta del mese scorso che comunicava la partenza dei frati nel 2026. Lo spiraglio di speranza è arrivato grazie alla tenacia del gruppo di parrocchiani, che non si rassegnano a veder partire i loro frati Cappuccini, presenti nel quartiere dal 1575. All’incontro con i due religiosi erano presenti Fiorino Patrini, Romana Arpini, Alfredo e Teresa Moretti.
«La scorsa settimana – spiega Patrini – siamo stati ricevuti dal vescovo, nel suo ufficio. Ci siamo parlati in maniera franca e il risultato del colloquio è stato quello che noi auspicavano. Monsignor Gianotti è al nostro fianco nel chiedere ai frati di ripensarci e di rivedere la loro decisione. Lo ringraziamo per il suo sostegno».
Ai parrocchiani, il vescovo aveva promesso di essere presente al loro incontro con Borghino ed è stato di parola.
«Il ministro provinciale dei Cappuccini – prosegue Patrini – è in visita in questi giorni al convento e lo abbiamo incontrato insieme a monsignor Gianotti. Abbiamo parlato a lungo, avanzando delle proposte, che sono quelle di una riorganizzazione, che preveda però la permanenza dei frati almeno fino al 2029».
La data non è casuale. «I Cappuccini hanno in programma una riorganizzazione di quelle che loro chiamano Province – spiega il parrocchiano – e per questo motivo nel 2026 non ci sarà il Capitolo, che slitterà al 2029, quando ci avverranno le elezioni del nuovo ministro provinciale. A padre Borghino abbiamo dunque chiesto di spostare a quella data la chiusura del convento dei Sabbioni. Se è vero che le vocazioni sono in calo, se si chiudono i conventi i giovani non avranno più esempi da seguire. Il vescovo è con noi e ha chiesto pure lui a Borghino di ripensarci».
Il ministro provinciale dei Cappuccini non si è sbilanciato, ma non ha chiuso del tutto la porta. «Frate Angelo – conclude Patrini – ci ha detto che questa decisione non compete soltanto a lui. Ma ci ha promesso che sottoporrà la nostra richiesta al Consiglio dei Definitori».
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