L'ANALISI
16 Marzo 2024 - 05:25
L’ingresso dell’asilo nido Il Gamberetto di Madignano
MADIGNANO - Il contributo di 200 euro che l’amministrazione comunale ha deliberato di assegnare a nove famiglie di bambini che frequentano l’asilo nido Il Gamberetto ha fatto arrabbiare gli stessi genitori che ne beneficeranno. Marco Severino, che ne è il rappresentante, si fa portavoce della delusione generale. «Dopo la mancata adesione del Comune alla misura Nidi Gratis, mi ritengo ulteriormente offeso dall’atteggiamento assunto nei nostri confronti dall’amministrazione comunale. La quale anzitutto ha omesso di agire, nonostante le nostre richieste continue, ritenendo la misura regionale una ‘non priorità’, come è stato detto a una rappresentanza di noi genitori a margine del consiglio comunale del 20 novembre scorso».
A infastidire le famiglie, come spiega Severino, è stata la recente delibera: «Guarda caso, a ridosso delle prossime elezioni amministrative, la giunta ha deciso di elargire una mancetta a nove famiglie su sedici, senza neanche avere l’accortezza di avvisarle direttamente della pubblicazione del bando. I cui criteri da rispettare sembrano essere stati creati ad hoc per permettere solo a poche famiglie di spartirsi l’elemosina di 1.800 euro. Un ristoro economico minimo, a fronte dell’ingente danno subito dalle stesse famiglie, che ammonta a 5.225 euro all’anno, tale è la cifra che sarebbe derivata da Nidi Gratis».
Il mancato ottenimento di questi contributi regionali, Severino lo addebita al sindaco Elena Festari: «Se il Comune avesse fatto il proprio dovere sin dall'inizio del mandato amministrativo, avremmo sicuramente ottenuto la misura Nidi Gratis che, di fatto, nasce nel 2016 per offrire una forma di sostegno alle famiglie e per facilitare l'accesso ai servizi per la prima infanzia, rispondendo ai bisogni di conciliazione vita-lavoro». Sulla questione, in qualità di rappresentante dei genitori, Severino ha inoltrato formale istanza di accesso agli atti e ha ricevuto tutta la documentazione. «È stato davvero sconcertante dover constatare, dalla lettura dei documenti trasmessi, che quanto abbiamo ascoltato in consiglio comunale non rappresenta la realtà dei fatti».
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