L'ANALISI
13 Marzo 2024 - 08:53
CREMONA - Nella ricca Lombardia, il 5,1% delle famiglie si trova in condizione di povertà energetica, cioè nell’«incapacità di fruire di beni e servizi energetici essenziali o entro uno standard ritenuto minimo», secondo la definizione fornita dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. In buona sostanza, più di una famiglia lombarda su venti non è in grado di pagare le bollette di luce e gas. Il dato emerge dalla Missione valutativa promossa dal Comitato paritetico di controllo e valutazione e dalle commissioni consiliari Sanità e Politiche Sociali e Ambiente e Protezione civile. Quel 5,1%, proiettato su scala locale, si traduce in 7.600 nuclei familiari che vivono in povertà energetica in provincia di Cremona, di cui 1.700 solo nel capoluogo.
Se la percentuale lombarda risulta nettamente inferiore rispetto all’8,5% della media nazionale, il tasso di povertà energetica sale al 49% tra le famiglie con una spesa mensile inferiore a 1.015 euro o a 1.350 euro per una coppia con un figlio. L’Enea spiega come «la povertà energetica sia un fenomeno complesso, caratterizzato da molteplici cause e contraddistinto da diverse conseguenze». Tra gli esempi forniti dall’Agenzia rientrano «un peggioramento delle condizioni di malattia e mortalità dovute a fattori climatici; un deterioramento del benessere psico-fisico; isolamento sociale; detrimento della produttività; inasprimento delle disuguaglianze sociali».
Nel rapporto della Missione valutativa si legge: «La povertà energetica è molto più diffusa tra le famiglie con minori risorse economiche, ma un ruolo cruciale giocano anche i prezzi delle fonti energetiche, le condizioni abitative e quelle climatiche».
Un assunto da cui discende un’analisi delle principali azioni volte a ridurre la povertà energetica con un focus specifico sugli inquilini delle case popolari. «L’efficienza energetica delle abitazioni rappresenta una determinante rilevante delle spese energetiche delle famiglie e quindi una potenziale causa di vulnerabilità», scrivono gli estensori del report. Ne deriva che «gli interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico del patrimonio abitativo pubblico sono certamente uno degli strumenti principali di contrasto della povertà energetica e rappresentano una delle politiche perseguite da Regione Lombardia».
Tra le misure prese in considerazione rientrano anche il Contributo di solidarietà della Regione e i Bonus sociali elettricità e gas. «Le politiche regionali di contrasto — si legge nel report — dovrebbero prendere in attenta considerazione le aree che registrano il maggiore rischio di povertà energetica e disegnare gli interventi su tutto il territorio regionale con una modulazione degli stessi che ne possa tener conto».
Secondo il documento che riassume i risultati della Missione valutativa, ci sono «margini di realizzazione di azioni efficaci di contrasto del fenomeno, che, per quanto riguarda il patrimonio residenziale pubblico regionale, comprendono la realizzazione dei progetti di riqualificazione degli immobili, un maggior sostegno alle famiglie con redditi più bassi e l’estensione dei benefici del bonus sociale gas anche agli inquilini con teleriscaldamento».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris