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LIUTERIA E TECNOLOGIA

Nasce il violino hi-tech

A Cremona lo strumento dell’Academia Cremonensis con all’interno un dispositivo Nfc. Il chip permette di caricare video, musiche e la carta di identità del manufatto

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

11 Marzo 2024 - 19:03

Nasce il violino hi-tech

CREMONA - Una sorta di violino bionico, con memoria di silicio: è lo strumento realizzato dai maestri liutai dell’Academia Cremonensis, entrato a far parte del patrimonio della Fondazione Giacomo Ascoli di Varese, costituita in onore ed in memoria di Giacomo Ascoli, (1993-2005) scomparso per un linfoma non hodgkin. La fondazione offre a bambini e adolescenti affetti da patologie onco-ematologiche l’assistenza medica e il sostegno psicologico più qualificati possibili, per garantire loro maggiori possibilità di guarigione e la miglior qualità di vita durante le cure presso la Struttura Dipartimentale di onco-ematologia dell’Ospedale del Ponte di Varese.

«Il violino è stato costruito in Academia Cremonensis nel 2023 e sarà suonato il prossimo weekend da Laura Marzadori, primo violino di spalla del Teatro alla Scala di Milano, accompagnata dall’Orchestra Cameristica di Varese diretta da Fabio Bagatin – spiega Fabio Perrone, direttore delle attività culturali dell’Academia Cremonensis -. Tutto è nato all’interno di un convegno tenutosi il giugno scorso a palazzo Pirelli di Regione Lombardia dal tema: Tutelare la bellezza per promuovere la persona. Arte e patrimonio culturale nella costruzione del benessere, una giornata di studi organizzata da Emanuele Monti, allora presidente della Commissione Sanità che ha voluto riunire diversi professionisti per un confronto ad ampio spettro».

Ma non è questa la sola curiosità del violino, nato proprio in seno a quella giornata di studi che voleva coniugare salute e bellezza e a cui hanno preso parte Giovanni Emidio Palaia, accademico pontificio e docente della Lumsa di Roma; Leonardo Salvemini, avvocato e docente universitario; Marco Giachetti, presidente della Fondazione Ircss Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico; Francesca Lecci, associate professor of Practice Health Care management, Sda Bocconi; Tiziana Zanetti, esperta in Diritto del patrimonio culturale; Annalisa Palomba, magistrato penale esperto in reati contro il patrimonio culturale e Alessandra Mammano, responsabile Uosd Percorsi Integrati di Prevenzione e Cura di Ats Insubria.

«Bellezza e salute sono da tutelare. E quando si parla di tutela dei beni liutari vuol dire tutelare dalla contraffazione violini frutto di alto artigianato — continua Perrone —. I violini sono corpi vivi e possono raccontare la loro storia grazie a un dispositivo Nfc (Near Field Communication) curato da S-Trace di Reggio Emilia che è stato inserito nel violino a fianco dell’etichetta al suo interno che consentirà di raccontare la storia futura dello strumento con i diversi violinisti che lo suoneranno nelle occasioni concertistiche nelle quali sarà impiegato. Si tratta di un dischetto sottilissimo che può essere aggiornato, memorizzando chi suona lo strumento, i brani eseguiti».

Ed in merito continua Perrone: «La tecnologia Near Field Communication permette di scambiare dati tra due dispositivi dotati di chip NFC attraverso una rete peer-to-peer di tipo bidirezionale, che funziona a corto raggio e permette di evitare l’utilizzo del Bluetooth — spiega —. I campi di applicazione al settore della liuteria sono molteplici poiché il Tag NFC permette il caricamento e la rapida lettura dei dati e dei file direttamente da smartphone: immagini, audio, video, documenti senza ricorrere a Bluetooth, App di messaggistica o e-mail. Il meccanismo è simile a quello che gli smartphone usano per i pagamenti online».

Tutto ciò può avere un risvolto concretissimo nel campo della liuteria e della contraffazione dei beni liutari, come spiega il direttore della attività culturali dell’Academia Cremonensis: «Si tratta di una nuova frontiera tecnologica che potrebbe permettere la rapida creazione di una carta di identità digitale di ogni strumento musicale da potersi leggere facilmente, ad esempio, nelle dogane degli aeroporti o per semplici controlli di polizia; consentirebbe di creare per ogni strumento un diary board e potrebbe essere utilizzato anche come dispositivo anticontraffazione in quanto la codifica del Tag NFC crea un’associazione univoca tra questo e lo strumento musicale su cui è applicato, dotandolo di una ‘carta d’identità’ unica e differente anche da quella dei prodotti simili o di uno stesso lotto di produzione».

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