L'ANALISI
05 Marzo 2024 - 10:27
Alessio Romanelli, presidente dell’Ordine degli avvocati, mentre interviene in Consiglio comunale
CREMONA - Arriva sui banchi del Consiglio comunale il caso del tribunale con il personale amministrativo ridotto all’osso. E il presidente dell’Ordine degli avvocati, Alessio Romanelli, intervenuto in Sala dei Quadri, incassa un sostegno bipartisan.
Ieri è passata all’unanimità la mozione presentata da diversi consiglieri, primo firmatario Lapo Pasquetti di Sinistra per Cremona, sulla necessità di un sostegno alle richieste degli avvocati relative sulla crisi del settore giustizia. Una questione su cui l’amministrazione comunale si era già attivata anche attraverso il presidente del consiglio Paolo Carletti.
Nel suo intervento, il presidente Romanelli ha rimarcato che «la giustizia è un bene essenziale, un valore assoluto e diritto costituzionale, è come il pane, senza pane non c’è vita, senza giustizia non c’è pace. Per questo è importante la mozione odierna».
La situazione, fotografata nella mozione, è «gravissima», perché «la carenza di personale amministrativo rischia di provocare un aumento dei tempi di accesso alla giustizia in ogni settore di attività del Tribunale stesso (civile, penale, volontaria giurisdizione), oltre a comportare già da ora il possibile blocco di ogni attività concernente il settore delle spese di giustizia relativo al patrocinio a spese dello Stato, con grave nocumento del diritto alla tutela giurisdizionale dei cittadini meno abbienti».
Fatta la premessa che «la funzione giurisdizionale rappresenta il valore assoluto e inderogabile della giustizia nella società civile e rappresenta l’espressione di un diritto costituzionale del cittadino di rango primario e servizio essenziale che lo Stato deve sempre garantire a tutti i consociati», la situazione è la seguente: «Il Tribunale, il Giudice di pace di Cremona e l’Unep si trovano ormai da tempo in una gravissima situazione di carenze di organico amministrativo che riguarda sia le funzioni direttive, sia le funzioni esecutive».
In particolare, in tribunale sono assenti il dirigente amministrativo, il direttore amministrativo responsabile dell’Ufficio Spese di Giustizia e Spese di Funzionamento, Recupero crediti e Fondo Unico Giustizia, «con conseguente blocco del pagamento del patrocinio a spese dello Stato per gli utenti della giustizia a basso reddito e delle spese di funzionamento dell’Ufficio Giudiziario».
Ed è assente «il funzionario responsabile della cancelleria penale dibattimentale». A ciò si aggiunga che «nella pianta organica risultano le seguenti scoperture: del 60% per i direttori amministrativi (effettivi 2 su 5 in pianta), del 58% per i funzionari giudiziari (effettivi 5 su 12 in pianta), del 50% per i cancellieri (effettivi 4 su 8 in pianta), del 50% per gli assistenti giudiziari (7 effettivi, su 14 in pianta); presso il Giudice di Pace è assente il funzionario responsabile dell’Ufficio; l’assistente giudiziario della cancelleria penale, per cui risultano le scoperture del 100% per il funzionario responsabile dell’Ufficio, del 50% per i cancellieri (presente solo il cancelliere dell’area civile, assente il cancelliere dell'area penale, il che rende impossibile celebrare le udienze penali; presso l’Ufficio Notificazioni, Esecuzioni, Protesti si registra una scopertura complessiva di personale al 50%».
Mozione approvata: il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta «affinché, con forza e determinazione, sollecitino il ministero della Giustizia e la Corte d’Appello di Brescia a dar corso, senza ulteriore indugio, ad ogni necessario intervento per garantire la presenza di tutte le figure lavorative previste dalla pianta organica del personale del Tribunale di Cremona per consentire l ‘effettivo esercizio della funzione giudiziaria nel circondario del Tribunale di Cremona».
«Oggi facciamo un atto che è fondamentale non solo per Cremona, ma per tutto il territorio», ha concluso il sindaco Gianluca Galimberti, assicurando «il massimo interessamento».
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