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L’addio di Pozzaglio all’Unione con Castelverde

Uscita votata a maggioranza in consiglio. Il sindaco: «Inaccettabili le modifiche introdotte nello statuto»

Luca Luigi Ugaglia

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01 Marzo 2024 - 09:56

L’addio di Pozzaglio all’Unione con Castelverde

Il consiglio comunale

POZZAGLIO - Le 19,48 di ieri sera. È l’ora ufficiale che sancisce il ‘divorzio’ di Pozzaglio dall’Unione ‘Terra di Cascine’. Addio che potrebbe avere anche strascichi legali. Dopo quasi otto anni di pacifica (si fa per dire) convivenza con Castelverde, i sette voti favorevoli della maggioranza che appoggia il sindaco Biondo Caruccio hanno promosso la delibera del recesso contro la quale hanno votato invece i tre esponenti dell’opposizione Avanti Insieme Arezia De Ros, Mauro Marinelli e Daniela Chiari.

La cronaca di quello che a tutti gli effetti era un addio annunciato e quindi scontato, comincia con l’intervento lampo del primo cittadino che spiega le ragioni della decisione, precisando che il recesso al Comune di Pozzaglio non costerà un centesimo per sanzioni, perché in seguito alla modifiche delle norme non sono più previste e gli statuti devono adeguarsi. Caruccio ha elencato le ragioni che hanno spinto la sua amministrazione a cancellare l’accordo istituzionale con il comune vicino, addebitando tutta la responsabilità di questo epilogo infelice proprio all’amministrazione di Castelverde. O meglio al suo sindaco Graziella Locci.

«In merito alle motivazioni che hanno indotto questa amministrazione a presentare al consiglio comunale la proposta di recesso – ha detto testualmente il sindaco – si specifica che su iniziativa esclusiva del presidente dell’Unione, sindaco Locci, sono state apportate sei modifiche allo statuto dell’Unione in modo unilaterale, senza alcuna condivisione alcuna del gruppo consiliare del Comune di Pozzaglio e, per quanto noto, neppure da quello del Comune di Castelverde, modifiche che per noi sono inaccettabili perché hanno convertito l’Unione in una vera e propria fusione. Le modifiche si riferiscono alla durata e allo scioglimento dell’Unione, al recesso dall’Unione, al recesso dalle singole funzioni, alla composizione della giunta e alla nomina e surroga del presidente. A fronte di ciò – ha proseguito Caruccio – il sindaco e i consiglieri comunali di maggioranza hanno rassegnato le dimissioni dal loro ruolo nell’ambito del consiglio dell’unione. Questo consiglio comunale si riserva di rappresentare e denunciare nelle opportune sedi l’illecito commesso dal presidente dell’Unione e di esprimere ogni eventuale azione finalizzata ad ottenere risarcimenti per danni patrimoniali e non patrimoniali ed anche all’immagine nei confornti del presidente dell’Unione». Non c’è stato nessun dibattito in aula, ma a fine seduta Caruccio ha diffuso una nota.

«In questi giorni l’amministrazione di Pozzaglio si trova al centro di un acceso dibattito – rileva il sindaco – scatenato dalla nostra audace decisione di ritirarci dall’Unione. Sottolineo che tale determinazione è stata presa all’unanimità dai consiglieri di maggioranza guidati dall’interesse supremo del nostro Comune. Le modifiche allo statuto rappresentano il preludio per una potenziale fusione che la maggioranza dei cittadini di Pozzaglio non accetterà mai. Questa maldestra manovra del presidente ha immediatamente chiarito le sue reali intenzioni: il presidente al giornale La Provincia ha dichiarato di non aver mai considerato Castelverde superiore a Pozzaglio, aprendo un dibattito senza precedenti. Le sue dichiarazioni giornalistiche di circostanza evidenziano la sua incapacità di affrontare seriamente una discussione che rispecchi la realtà, senza manipolare i fatti a suo piacimento. Posso comprendere la sua reazione sicuramente sproporzionata alla notizia della nostra decisione di abbandonare l’Unione, ma non riesco a capire perché definisca tale recesso una scelta sciagurata, quando invece ci ha costantemente esortati a recedere dall’Unione».

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