L'ANALISI
01 Marzo 2024 - 05:25
CREMA - Si allontana lo spettro della città spezzata in due dai lavori di consolidamento del ponte sul Serio. Se infatti in via Cadorna, i novanta metri di carreggiata sospesa sul fiume resteranno chiusi almeno un anno, ma non prima di settembre; dal cilindro del Comune sbuca una soluzione che, se non proprio a tutti, a molti un sospiro di sollievo lo farebbe tirare. I vertici di piazza Duomo, con la pratica che è stata ormai avocata dal sindaco, hanno contattato aziende specializzate nella posa di strutture provvisorie, così che possano stendere un preventivo ad hoc. E cartina stradale alla mano, sono due le ipotesi sul tavolo per far defluire le auto, tre milioni in media, che percorrono il viadotto ultracentenario tra gennaio e dicembre. E qui entra in campo chi, anziché sospirare, rischia di sbuffare. Perché la scelta sulla collocazione dell’impalcato sostitutivo è in biblico, tra la zona del parcheggio della cosiddetta Buca e quella della passerella Bettinelli.
Nel primo caso, va da sé, il traffico si scaricherebbe sul troncone di via Cadorna, stretto tra la riva e i caseggiati. Sebbene, dal punto di vista tecnico, la soluzione più agevole risulti essere — data la conformazione dell’alveo — quella in territorio di Castelnuovo. Ma, trattandosi di un’opera non definitiva, destinata quindi ad essere rimossa una volta completata la ristrutturazione delle campate che risalgono 1902, la pretesa non può essere certo di smaltire, con la medesima scioltezza, gli ingorghi. Insomma, sempre di una pezza si tratterà. Vero è, comunque, che in assenza di un intervento simile, le ricadute sui cremaschi, anche economiche, sarebbero ben più pesanti di una pur fastidiosa coda negli orari di punta. Con una facilmente immaginabile via Visconti paralizzata, sia da chi cerca di superare il fiume ricorrendo alla tangenziale, sia da chi punta su via Libero Comune.
Impraticabile — come del resto già puntualizzato dal leader di giunta Fabio Bergamaschi — la strada del ricorso al Genio militare, attivabile nelle sole situazioni d’emergenza. L’unica soluzione percorribile è quindi affidarsi ai privati. Ma senza esulare dalle valutazioni tecniche.
Competenti, da un lato, l’autorità di bacino; mentre, dall’altro, la stessa amministrazione comunale, che non può esimersi da uno studio sugli impatti del traffico, inerenti ciascuna delle due ipotesi. Allo stato attuale, comunque, il solo punto fermo resta l’estate col viadotto di via Cadorna percorribile, in attesa dell’apertura del sottopasso tra le vie Gaeta e Stazione, concepito per eliminare il ‘tappo’ del passaggio a livello di Santa Maria. Fluidificando, quindi, la circolazione al di qua del Serio. Le travi in ferro, sorrette dai piloni in muratura, nel frattempo restano monitorate dai sensori fatti installare. Così da valutare eventuali «situazioni di criticità». Remote, secondo gli esperti. Ma non tanto, da far soprassedere su una ristrutturazione da oltre due milioni di euro di cantiere.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris