Ponte di via Cadorna, Forza Italia si spacca sulla raccolta firme

CREMA - «Un’azione non condivisa, utile solo a far vedere che Forza Italia c’è, ma fatta senza un confronto preventivo con il coordinamento provinciale del quale faccio parte». Commenta così Gianmario Donida, ex coordinatore cittadino del partito, l’iniziativa di raccolta firme non condivisa sul ponte di via Cadorna, promossa dal suo successore Alessandro Mirelli e dal consigliere comunale Laura Zanibelli.

«Chiedere banalmente alla gente se si vuole il ponte chiuso o aperto è come chiedere se si vuole la guerra o la pace nel mondo, l’aria pulita o inquinata. Per una forza politica che ha un consigliere presente ormai da vent’anni in consiglio comunale, sarebbe stato certamente più efficace indire assemblee pubbliche e proporre soluzioni».

Ma non è tutto: «Per una forza politica all’opposizione come Forza Italia, avente solo un consigliere in aula degli Ostaggi, l’azione singola e indipendente è pretestuosa. Si pensa davvero di cambiare l’atteggiamento dell’amministrazione comunale andando da soli allo scoperto sul ponte? Diverso sarebbe stato se si fosse ricercata un’azione di concerto con le altre forze politiche di minoranza. Un intervento con la Lega, Fratelli d’Italia e la lista Borghetti avrebbe certamente trovato maggiore peso nei confronti di una difficoltà così evidente che mette la maggioranza in crisi e la città in ginocchio. Ma ancora così non è stato».

La conclusione di Donida è ironica: «Consiglio, e questo sì darebbe grande risalto al nuovo commissario cittadino Mirelli e al consigliere Zanibelli, di incatenarsi al ponte e di buttare la chiave, per non farlo chiudere. Sarebbe anche questa una azione isolata, ma molto più efficace di quella che hanno messo in atto».

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