L'ANALISI
27 Febbraio 2024 - 20:31
CREMONA - Scadono oggi i termini per l’impugnazione, ma la Procura generale non ha intenzione di ricorrere in Cassazione. Di conseguenza, diventa definitiva la sentenza di assoluzione per Carlo Mosca, medico cremonese, ex primario facente funzione del Pronto soccorso di Montichiari (Brescia), oggi in servizio al Civile di Brescia, finito a processo per omicidio volontario, accusato di aver somministrato farmaci letali se non associati all’intubazione, ad almeno due pazienti affetti da Covid-19, pazienti gravi, a marzo del 2020, il periodo più buio della pandemia.
Uccisi secondo l’accusa, per liberare posti letto. L’1 luglio del 2022, la Corte d’Assise di Brescia aveva assolto con formula piena Mosca, difeso dagli avvocati Elena Frigo e Michele Bontempi. Assoluzione confermata, pur con formula dubitativa, dalla Corte d’assise d’appello il 13 ottobre scorso. «Gli elementi accusatori a carico dell’imputato, pur non privi di consistenza, sono insufficienti per addivenire a un’affermazione di colpevolezza»: così aveva scritto il presidente Claudio Mazza nella motivazione. Precisando che «gli elementi probatori» raccolti «non consentono un’unica ricostruzione dei fatti in linea con la prospettazione accusatoria».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris