L'ANALISI
22 Febbraio 2024 - 05:15
CREMONA - A pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo servizio di micromobilità cittadino, con l’introduzione dello sharing di monopattini ed e-bike, il bilancio che emerge può essere senza dubbio definito ‘in chiaroscuro’: ai dati incoraggianti sui noleggi si affiancano infatti alcuni malfunzionamenti nel sistema di guida e le segnalazioni dei cittadini di comportamenti inappropriati degli utenti. «Solo nei primi tre giorni si sono registrati 269 noleggi di monopattini e 35 di e-bike», commenta entusiasta l’assessore alla mobilità sostenibile Simona Pasquali, «Cremona — aggiunge — conferma di essere una città che si muove tanto in bicicletta, o a questo punto in monopattino, e il servizio recentemente implementato ci aiuterà ad incrementare gli spostamenti ‘dolci’».
Certo c’è il ‘fattore novità’ che incide sui numeri presentati dall’assessore, una variabile di cui sembrano beneficiare i monopattini a discapito delle più comuni biciclette, seppur quelle di Ridemovi possono vantare i benefici della pedalata assistita. «Credo — continua Pasquali — che solo con il tempo si vedrà se questo trend positivo si manterrà, ma sono fiduciosa che il servizio possa tornare utile un po’ a tutti: sicuramente i monopattini sono molto popolari nella fascia di età più giovane – ma devo dire non solo tra i ragazzi – mentre le biciclette elettriche possono rappresentare una valida alternativa alla macchina per la popolazione più avanti con gli anni».
Ieri il parco mezzi è stato rinnovato e i veicoli scarichi sostituiti da e-bike e monopattini ricaricati e distribuiti in tutti i parcheggi. Mentre si aspetta il verdetto del tempo, d’altra parte, però, continuano ad emergere alcune anomalie e disservizi nel sistema offerto da Ridemovi, ascrivibili principalmente a una mancanza di accuratezza dell’applicazione. Se quest’ultima si presentava lenta già nei primi giorni di attivazione ora, man mano che i cittadini utilizzano il servizio, emergono malfunzionamenti più specifici.
C’è, per esempio, il problema della definizione delle aree interdette: in alcuni punti della città quali parchi, piazze storiche e aree private i mezzi della flotta – che dispongono di un sistema di geolocalizzazione in grado di rallentare la velocità e spegnere il veicolo – non possono circolare e, come ci si aspetta, si spengono. Tuttavia questo avviene anche in prossimità delle zone vietate come nel caso del parco di piazza Castello: le strade che circondano il giardino, regolarmente percorribili in macchina, risultano invece comprese nell’area interdetta e il monopattino si spegne quando si prova a percorrerle.
Stesso problema in prossimità della tangenziale: ovviamente la circonvallazione non è fruibile per i mezzi di micromobilità, peccato che l’applicazione faccia rientrare nelle zone vietate anche cavalcavia e sottopassi pedonali o ciclabili. Sul fronte parcheggi emergono invece problemi legati alle aree individuate come idonee: alcune, pur segnalate con linee gialle e cartello, per l’App sono diventate da un giorno all’altro zone dove non è possibile lasciare il mezzo. E chi ha provato a sporgere un reclamo, inviando la foto della zona perfettamente segnalata, non è riuscito a farlo perché l’applicazione è andata in crash e si è chiusa ad ogni tentativo.
Ai disagi imputabili al fornitore del servizio si aggiungono le numerose segnalazioni dei cittadini che sono cominciate a fioccare in questi giorni in merito a veicoli abbandonati in mezzo alla strada o al marciapiede, evidentemente non scongiurati dal sistema di ‘multe’ messo in campo. Insomma il servizio è stato apprezzato dai cremonesi, ma i margini di miglioramento ci sono e c’è da chiedersi se dopo la luna di miele dovuta alla novità, prevarrà la delusione per i disservizi.
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