L'ANALISI
21 Febbraio 2024 - 20:41
CREMONA - Sede della Croce Rossa di via Persico: il telefono squilla nella notte. Dall'altra parte della cornetta una voce anziana, preoccupata, pronuncia il solito: «Pronto». La volontaria di turno risponde: «Buonasera, qui è la Croce rossa», un attimo di pausa e subito dopo l'anziana spiega: «No, niente cara, avevo le palpitazioni, adesso che ti ho sentita sto meglio, mi sono passate, buonanotte». Una voce di conforto e di presenza che spesso basta, ma purtroppo non è sempre così. Ma accade anche questo con il nuovo servizio di telesoccorso della Croce rossa che è stato presentato ieri nella sede dalla presidente Loredana Uberti, dall’assessora al Welfare Rosita Viola, dal presidente e dal direttore dell'Azienda Sociale Cremonese, Giuseppe Tadioli e Graziano Pirrotta.
Una presenza storica quella della Croce rossa: i cremonesi ricorderanno che dalla sede di via IX Febbraio passa a quella attuale della polizia locale, poi al Foro Boario e infine in questa di via Persico. Conta 250 volontari che operano in diversi settori, dal pronto soccorso, all'assistenza, sulle ambulanze o con servizi a domicilio. Danno una mano persino nelle Rsa, «sempre a corto di personale», e in altre strutture sanitarie locali.
Dodici di loro si occupano del telesoccorso, che il sodalizio fornisce già da 35 anni, e di recente, grazie al contributo di un anonimo filantropo, ha avuto un'evoluzione tecnologica che permette di allargarlo a chi ne ha bisogno, soprattutto anziani, persone con disabilità, giovani fragili o che hanno altre difficoltà. In poche parole: la rete solidale può raggiungere più persone.
«Un passo importante, anche dal punto di vista economico. È infatti solo grazie a un benefattore — spiega la presidente Uberti — che abbiamo potuto comprare il materiale tecnologico. Il servizio adesso si basa su una piattaforma internet attiva 24 ore su 24, collegata al telefono. Non ci sono rischi di interruzioni ed è molto facile da usare: chi è in difficoltà deve solo schiacciare un bottone e immediatamente si mette in contatto con noi e sul nostro monitor vediamo chi è e da dove arriva la chiamata. Spesso si tratta di chiamate di soccorso, ma anche di persone che vogliono sentire una voce amica, rassicurante, a volte ci fanno le richieste più disparate ‘ho dimenticato di prendere la pillola, posso prenderla adesso?’ Certo non possiamo rispondere a domande così, non siamo medici, ma ci adoperiamo per risolvere il problema. Spesso andiamo a casa dei nostri utenti per fare assistenza, ma anche solo compagnia, quando ci vedono ci accolgono a braccia aperte».
I 12 volontari del telesoccorso seguono ognuno un gruppo di utenti: «È meglio sentano sempre la stessa persona, quando è possibile» spiega una di loro. «Le richieste sono tante, ma una su tutte spicca: la necessità di sentire una voce amica, che magari solo le tranquillizzi, o le parli». Il telesoccorso è utile anche per la sicurezza, i sensori installati a casa infatti segnalano anche perdite di gas, di acqua, problematiche agli impianti elettrici. «Possono essere utili anche contro ladri e truffatori: se l'assistito ci chiama capiamo subito che c'è qualcosa che non va e in questo caso allertiamo le forse dell'ordine. Ma non solo: stiamo studiando una app per il telefonino che ci consentirà di assistere l'utente anche quando è fuori di casa» spiega Uberti.
Sono 1.500 le chiamate che arrivano ogni anno alla Croce rossa, di cui quasi 600 al telesoccorso. Il servizio non è attivo solo in città, ma anche in altri paesi limitrofi, le richieste vanno fatte ai Comuni, che poi le vaglierà e le smisterà. Il costo è di 14 euro al mese, le amministrazioni comunali però valuteranno caso per caso a seconda dell'Isee famigliare.
«Prima viaggiava tutto sul telefonino adesso su internet senza problemi tecnici, siamo molto soddisfatti: gli anziani sono sempre monitorati», afferma l'assessora Viola. Soddisfazione anche espressa da Tadioli che ha sottolineato come «il servizio verrà piano piano esteso a tutti i paesi, anche ai più piccoli, ed è questo uno dei passi essenziali per arrivare alla sanità di prossimità». La presidente Uberti alla fine ha ringraziato e sottolineato: «Per legge della Regione Lombardia dopo i 71 anni non si può andare più sulle ambulanze, vi assicuro però che qui in Croce rossa ognuno trova il posto per aiutare gli altri».
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