L'ANALISI
19 Febbraio 2024 - 20:13
CREMA - Animalisti all’attacco, in difesa delle nutrie. Nella notte tra sabato e domenica, alcuni ignoti, che si presume siano attivisti di qualche gruppo che opera nella zona, hanno preso di mira e distrutto sei gabbie per la cattura di questi grossi roditori, che tanti danni causano all’agricoltura. A scoprire e a raccontare l’accaduto è stato Francesco Monaci, titolare dell’azienda agricola La Corte dei Monaci.
«Le sei gabbie erano state posizionate nei pressi del rondò di Ca’ delle Mosche, nei terreni dedicati a prato stabile, posizionati di fronte al panificio Altrocchi. Ci erano state messe a disposizione dalla Provincia, dopo che io e un mio dipendente avevamo frequentato il corso necessario per ottenere l’autorizzazione alla cattura e per conoscere cosa fare dopo aver preso le nutrie. Abbiamo ritrovato tutte e sei le gabbie sfondate».
A parte il danno economico del costo delle gabbie (circa 70 euro l’una), il gesto degli animalisti si configura come un reato. Oltre ad essere un danno erariale, si tratta di un’iniziativa che va contro una legge dello Stato finalizzata al contenimento di questa grossa specie di roditori erbivori. Per questo motivo, Monaci ieri ha sporto denuncia contro ignoti, dopo che una pattuglia dei carabinieri forestali ha effettuato un sopralluogo.
Le gabbie erano state consegnate soltanto due settimane fa e le catture erano state finora minime in termini numerici. «La scorsa settimana – conclude Monaci – abbiamo visto in lontananza una signora aprire una gabbia per far scappare una nutria, prima di allontanarsi anch’essa in tutta fretta». Il proliferare di questi animali non autoctoni rappresenta un problema sia nella campagne che in città. Nella prima periferia, l’amministrazione comunale ha iniziato lo scorso anno una campagna di contenimento, dopo che alcuni cittadini avevano lamentato il fatto di aver trovato delle nutrie nei giardini delle loro abitazioni.
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