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Bocciodromo, De Sanctis: «Paghiamo noi i lavori»

Il presidente federale: «Il Comune non ha chiesto fondi alla Regione dopo la grandinata»

Dario Dolci

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17 Febbraio 2024 - 05:25

Bocciodromo, De Sanctis: «Paghiamo noi i lavori»

Il bocciodromo

CREMA - Nessun finanziamento per il bocciodromo arriverà dalla Regione, visto che il Comune non lo ha chiesto. Ragion per cui, sarà la Federazione italiana bocce a farsi carico di riattivare l’impianto di via Indipendenza, chiuso dal 25 luglio scorso, a causa dei danni provocati dalla violenta grandinata. Ad assicurarlo è il presidente federale Marco Giunio De Sanctis. Il massimo dirigente delle bocce italiane ha avuto un incontro in Regione, come aveva annunciato il mese scorso, che non ha però dato gli esiti da lui sperati.

«Gli amministratori e i dirigenti della Regione — spiega lo stesso De Sanctis — mi hanno detto di non avere ricevuto nessuna richiesta da parte del Comune di Crema. Se fosse arrivata, l’avrebbero inserita nell’ambito dei contributi stanziati per la grandinata. La cosa mi dispiace molto».

A questo punto, per riaprire l’impianto sportivo servirà l’intervento diretto della Federazione, che lo ha in gestione fino al 2040. «Chiederò immediatamente al Comune — prosegue il presidente federale — un sopralluogo congiunto dei nostri tecnici con i loro. Voglio avere il dettaglio degli interventi minimi che servono per poter riaprire il bocciodromo. Mi dovranno dire quanti soldi servono per riattivarlo e far ripartire l’attività, nel più breve tempo possibile. All’impianto di Crema, la nostra Federazione tiene molto, tanto è vero che avremmo voluto farne un centro tecnico federale».

I lavori dei quali la Federbocce afferma di volersi fare carico sono esclusivamente quelli necessari a restituite l’agibilità all’impianto. Una pezza, dunque, in attesa di compiere le opere che ancora mancano.

«Poi ci sarà da pensare al secondo lotto — conferma De Sanctis — per il quale occorrerà trovare i finanziamenti. A Crema abbiamo già speso 700mila euro, per lavori che sappiamo non essere stati fatti bene. Sono stati commessi tanti errori. Purtroppo, noi stiamo a Roma ed è difficile controllare da vicino quello che succede a 600 chilometri di distanza».

Le opere immediatamente necessarie per tornare a giocare a bocce sono il rifacimento della controsoffittatura, con un controllo dell’impianto elettrico, che è stato danneggiato dall’acqua piovana che è penetrata all’interno. E la sistemazione delle sei corsie di gioco, ancora ricoperte dalle macerie.

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