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CREMA: IMPIANTI SPORTIVI E CAOS

Bocciodromo, i soldi sono finiti. E servono altri 800mila euro

La riqualificazione dell’impianto è solo a metà, nessuno sa dove trovare i fondi per completare il cantiere

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

13 Novembre 2023 - 15:02

Bocciodromo, i soldi sono finiti. E servono altri 800mila euro

Lo stato in cui si presenta attualmente il bocciodromo

CREMA - Il finanziamento da 850mila euro avuto dal Credito sportivo è esaurito, ma i lavori al bocciodromo comunale sono soltanto a metà. Ergo, ce ne vorranno almeno altrettanti per finirli, ma il problema è dove trovarli. La patata bollente è nelle mani della Federbocce, che ha firmato gli inizi del 2018 una convenzione con il Comune, proprietario dell’impianto, per la ristrutturazione, in cambio di una gestione fino al 2040 e di un contributo annuo di 35mila euro per 15 anni. Aperto con grave ritardo, il cantiere si è chiuso la scorsa primavera con i lavori lasciati a metà e in parte contestati dal Comune, in quanto non rispondenti al capitolato. A mettere il carico da undici è poi stata la grandinata del 25 luglio scorso, che ha causato notevoli danni alla struttura. Da allora, il bocciodromo è chiuso, in quanto inagibile, e la Federazione non sa dire quando riaprirà e tantomeno quando saranno terminati tutti i lavori mancanti.

Il consigliere comunale delegato allo Sport Walter Della Frera

«Alla Federbocce – spiega il consigliere comunale delegato allo Sport Walter Della Frera – abbiamo chiesto conto degli interventi eseguiti, delle fatture di quanto speso e sollevato una serie di contestazioni su come sono stati fatti. E’ stata inoltre fatta una stima di quanti soldi ci vogliono per fare tutto ciò che ancora manca e abbiamo valutato che serviranno almeno altri 800mila euro». La Federbocce, che per convenzione dovrà eseguire il secondo lotto non li ha. Dovrebbe chiedere un nuovo finanziamento, ma poi come restituirà i soldi? Tantomeno li ha il Comune, che per questi motivo non ha interesse a chiedere, come potrebbe tranquillamente fare, la risoluzione della convezione. Risultato, il bocciodromo resta chiuso, l’attività invernale non si potrà svolgere, ma soprattutto nessuno sa dire come e quando l’impianto potrà tornare fruibile. Nei due anni e mezzo nei quali si sono svolti i lavori sono stati fatti alcuni interventi. Primo fra tutti, il tetto nuovo, triturato dalla grandinata e rappezzato alla bell’e meglio. Poi il cappotto esterno, motivo di contestazione in quando più sottile del previsto, e quindi la divisione tra il bar e le due ali di corsie, oltre all’appartamento per il custode (il gestore del bar) e la copertura in legno per i due campi esterni, ancora da realizzare.

L’elenco delle cose che rimangono da fare è ancora più lungo: la controsoffittatura va rifatta per intero, avendo in parte ceduto sotto il peso dell’acqua piovana infiltratasi da tetto in seguito alla grandinata. Servono poi un nuovo impianto di riscaldamento e uno elettrico, le attrezzature per il ristorante-pizzeria, la sistemazione della piastra sopraelevata e le due nuove corsie esterne. Le sei interne sono state danneggiate dalla pioggia e occorre valutare se vanno rifatte o semplicemente sistemate. E’ probabile che le assi in legno perimetrali siano da cambiare. All’esterno serve anche un nuovo cancello di ingresso. Alla fine di tutto, il bocciodromo andrebbe ritinteggiato.

«A parole – conclude Della Frera – la Federazione dice di essere interessata all’impianto di via Indipendenza». Nei fatti, dal 25 luglio ha interrotto il servizio che dovrebbe garantire e ad oggi non ha dato notizie di come e quando intende ripristinarlo.

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