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CREMONA AL VOTO

Sull'inceneritore Marchi attacca Virgilio

«Nel 2023 bruciate in tutto 74.924 tonnellate di rifiuti, il dato più alto degli ultimi 3 anni»

Massimo Schettino

Email:

mschettino@laprovinciacr.it

08 Febbraio 2024 - 05:25

Sull'inceneritore Marchi attacca Virgilio

L'inceneritore di Cremona

CREMONA - Arriva dal suo stesso campo la prima bordata ad Andrea Virgilio, candidato Pd a sindaco di Cremona per il centrosinistra dopo l’intervista pubblicata sulle pagine de ‘La Provincia’. E ancora una volta a scatenare il fuoco ‘amico’ è la questione dell’inceneritore. Spiega infatti il sindaco di Gerre de’ Caprioli, Michel Marchi, tessera del Pd in tasca.

«Ho attentamente letto l’intervista e, tra molte questioni, forse per una questione territoriale o per dovere di testimonianza, mi preme fare alcune precisazioni in merito alle dichiarazioni relative all’inceneritore. In primis prendo atto che quanto detto — era circa il 2016 in tavoli appositamente organizzati dal Pd — sul fatto che le scelte e le dichiarazioni erano meramente ideologiche finalmente è stato confermato. C’è voluto un po’ ma meglio tardi che mai. Ma la questione più importante è relativa alle tonnellate bruciate dall’impianto. Sono certo che Virgilio, citando le 7mila tonnellate annue, si riferisse al conferimento proveniente dal Comune di Cremona, ma per smentire una narrazione spesso artefatta, preciso che nel 2023 il termovalorizzatore ha bruciato complessivamente 74.924,36 tonnellate (dato ufficiale A2A del 31.01.2024)».

«Certo, Cremona conferirà meno, ma l’impianto non sta fermo e importa rifiuti da altri. Il dato inoltre è il più alto dell’ultimo triennio, ovvero dalla contrazione avvenuta in periodo Covid, e tra i più elevati dell’ultimo decennio. Ciò ovviamente anche in ragione degli importanti investimenti di ammodernamento recentemente realizzati sulle linee e sulle caldaie dell’impianto. Pertanto, quel tanto lodato ‘comparto’, che in realtà si chiama Parco del Po e del Morbasco, soffre oggi come 10 anni fa, se non peggio. E si continua a mascherare la transizione ecologica con questi numeri narrati ad arte, perché con il nuovo impianto di biometano che ‘lorsignori’ favoriscono, il bruciato rimarrà stabile, avremo nuovi agenti inquinanti e il rischio di un incremento delle polveri sottili. Del resto, se ancora si spera che una casa di comunità risolva il problema della sanità locale, delle liste di attesa e della mancata prevenzione a discapito di un ospedale panopticon, direi che il cerchio si chiude ancora prima di aprirsi».

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