L'ANALISI
07 Gennaio 2024 - 11:20
Maria Vittoria Ceraso, Carlo Malvezzi, Alessandro Zagni, Simona Sommi e Claudia Monteverdi
CREMONA - Continua a provocare reazioni la prospettiva di chiusura dell’inceneritore collegata dal sindaco Gianluca Galimberti, in una lunga intervista rilasciata al giornale La Provincia, al progetto di realizzazione dell’impianto di biometano ipotizzato da A2A. E se ieri Galimberti era finito nel mirino del fuoco ‘amico’ del sindaco di Gerre, Michel Marchi, oggi è la volta del centrodestra che allarga la polemica: «Dopo dieci anni di incuria e di abbandono del patrimonio pubblico anche la Giunta comunale sta incominciando a percepire la delusione e il distacco di un’ampia fetta di cremonesi che sentono, giustamente, tradita la loro fiducia di fronte a tante promesse non mantenute».
Lo affermano i capigruppo Carlo Malvezzi (FI), Alessandro Zagni (FdI), Simona Sommi (Lega), Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona) e Claudia Monteverdi (Misto), in una nota in cui vanno all’attacco: «Abbiamo trovato divertente l’ennesimo comunicato stampa della Giunta comunale riguardante l’applicazione delle scalette in ferro al parcheggio multipiano di via Dante, nel frattempo completamente arrugginito. Un cantiere finanziato con il Patto Lombardia, quando presidente del Consiglio era Matteo Renzi. Fa tenerezza l’annuncio dell’ennesimo incarico professionale per la sistemazione delle montagnole di piazza Roma, inagibili dal 2018, dopo che questa amministrazione si è fatta bocciare ben tre richieste di finanziamento per mancanza di idee e di progetti ritenuti idonei».
«Ma — aggiunge il Centrodestra — a vincere il campionato del mondo di faccia tosta è il sindaco, finalmente uscente. Dopo le promesse del 2014, le rassicurazioni del 2017, gli impegni del 2019, le garanzie del 2021, oggi Galimberti vagheggia ancora lo spegnimento dell’inceneritore, dopo averlo svenduto ad A2A, società nel cui piano industriale non sono previsti stanziamenti dedicati alla dismissione o alla riconversione dell’impianto. Che questa Giunta sia destinata a lasciare dietro di sé molte macerie e lacerazioni, non solo materiali, è un fatto assodato, con il quale anche i suoi più incalliti sostenitori stanno facendo i conti. È un’amministrazione che nega un oggettivo problema di sicurezza e microcriminalità, sempre più segnalato e percepito dai cremonesi, con gli episodi che la cronaca riporta ormai come una preoccupante tendenza».
«Ma il dato politicamente più interessante è rappresentato dalla scarsa considerazione che gli esponenti del Pd hanno dei cittadini cremonesi, evidentemente ritenuti degni di essere trattati da allocchi, individui privi di intelligenza e di memoria, ai quali propugnare ancora una volta vecchie e nuove bugie e suggestioni. Più sono grosse e irrealizzabili, più vengono rilanciate allo scopo di farle apparire vere» continua l centrodestra.
«Si tratta del desueto metodo della politica inconcludente e ciarliera, che privilegia il ricorso alla propaganda rispetto alla concretezza delle soluzioni, che non si assume mai alcuna responsabilità rispetto ai propri insuccessi, che è sempre pronta a trovare capri espiatori, che non dichiara mai obbiettivi concreti per paura di essere misurata, che fa coincidere gli obbiettivi di sviluppo di un territorio con i limiti culturali e professionali degli esponenti politici che lo amministrano (pro-tempore), che guarda con sospetto e diffidenza chi ha idee migliori delle proprie, che parla di trasparenza ma agisce con arroganza e presunzione, che ha come priorità la sopravvivenza della propria ‘classe dirigente’ e per questa è disposta a mentire anche di fronte alle evidenze, che non accetta alcun confronto perché non è in grado di sostenerlo, che assume come verità assolute le proprie piccole convinzioni, che delegittima gli avversari anziché misurarsi con le idee altrui, che privilegia l’appartenenza alla propria tribù rispetto al merito e alle competenze, che utilizza il metro della mediocrità e della supponenza per misurare gli altri, che ama assumersi i meriti del lavoro altrui cercando sempre di mettere il cappello su ogni iniziativa di successo, che si impegna sempre ‘tantissimo’ e ‘intensamente’ anche quando il ruolo della politica o dell’amministrazione è stato marginale se non irrilevante, che parla di ‘scelte condivise’ ma non riesce neppure a costruire una strategia comune con gli enti confinanti dello stesso colore politico. La sinistra cremonese si conferma, ancora un volta, quello che è stata in questi anni: una zavorra per Cremona».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris