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CASTELVETRO

Terzo ponte: il capitolo non è chiuso

L’infrastruttura sul Po reinserita nel Piano territoriale con un nuovo tracciato. Il sindaco Granata: «Ma qui serve una tangenziale»

Elisa Calamari

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07 Febbraio 2024 - 05:20

Il plastico del terzo ponte

CASTELVETRO - Stralciato dai piani finanziari per mancanza di fondi, il progetto del terzo ponte sul Po resta però in auge sulle progettazioni viabilistiche e urbanistiche del futuro: nel Ptav in corso di adozione da parte della Provincia di Piacenza (Piano territoriale di area vasta) spunta infatti tra gli interventi di riordino viabilistico, alla voce «Collegamento tra il casello di Castelvetro, spostato, e la strada provinciale 415 Paullese in provincia di Cremona».

Se l’ipotesi di realizzazione di un nuovo viadotto non è una novità, lo è invece il tracciato indicato. Compreso lo spostamento del casello autostradale A21, attualmente posizionato lungo la provinciale 588. Sia il Ptav sia il Prit (Piano regionale trasporti) prevedono infatti di realizzarne uno nuovo in territorio di San Pietro in Cerro, nei pressi delle località Fontanazza e La Secca: si parla di «avvicinarlo a Piacenza, con dismissione dell’esistente, nell’ambito della realizzazione della tangenziale Cispadana». Di conseguenza, verrebbe poi prevista una «riorganizzazione dell’interconnessione A21 tra San Pietro e Castelvetro, con un sistema di svincolamento che consenta le manovre in tutte le direzioni».

Insomma, si riparla di terzo ponte ma con una mappa differente che comprenderebbe lo spostamento dell’ingresso e dell’uscita autostradali. Una vera rivoluzione per il territorio della Bassa, dunque, che il sindaco Silvia Granata vede però come una sorta di ‘piano B’. E infatti, in sede di osservazioni verbali alla Provincia, ha fatto presente che il nuovo viadotto è ormai finito in un cassetto: «Ho ricordato che la concessionaria Autovia Padana l’ha accantonato per mancata copertura finanziaria – spiega Granata –, ma mi è stato spiegato che resterà comunque nella pianificazione in quanto inserito nel Piano regionale».

Il disimpegno temporaneo del Governo in tale direzione era stato ufficializzato dal sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante, in risposta ad una interrogazione parlamentare di Antonella Forattini. Tuttavia era rimasto possibilista, affermando che «le opere potranno essere inserite nei prossimi aggiornamenti quinquennali, qualora ne sussistessero i presupposti per la loro realizzazione».

Circa la viabilità secondaria, Granata intanto ribadisce: «Le nostre richieste restano sostanzialmente due: una bretellina che dal casello attuale ricongiunga alla Padana Inferiore (in zona Valmontana, ndr) e una tangenziale per sgravare San Giuliano dal traffico pesante». Il piano provinciale al momento prevede la realizzazione di ‘by-pass’ proprio a Villanova e a San Giuliano in variante alla Due Ponti, oltre ad una tangenziale a San Pietro in Cerro alternativa alla provinciale 462.

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