L'ANALISI
12 Ottobre 2023 - 18:32
Slitta a data da destinarsi il progetto di completamento della bretella autostradale tra la SS 10 e la SS 234, meglio nota come Terzo ponte di Cremona. In risposta a un’interrogazione presentata dalla deputata PD Antonella Forattini, il Sottosegretario per le Infrastrutture e Trasporti Tullo Ferrante ha comunicato che l’opera è stata esclusa dal piano economico finanziario del secondo quinquennio presentato da Autovia Padana, per la necessità di dare precedenza a interventi di manutenzione straordinaria lungo la rete autostradale.
Le risorse per il Terzo Ponte, così come quelle in previsione per il nuovo casello di Castelvetro e per il raccordo autostradale con la SS 10 Padana Inferiore, sono state stralciate e destinate all’adeguamento sismico del ponte autostradale sul fiume Po, per un importo stimato in 330mila euro, e per ulteriori interventi di riqualificazione delle opere di scavalco dell'autostrada. Gli aggiornamenti sono contenuti nell’ultima versione del piano economico finanziario che Autovia Padana ha trasmesso al Ministero.
«A fronte di esigenze di manutenzione straordinaria a cui la società concessionaria ha dovuto far fronte» — commenta Forattini — il Sottosegretario ha manifestato il disimpegno del Ministero nel reperire le risorse necessarie al completamento degli investimenti». Nella risposta all’interrogazione, si legge infatti che le opere «potranno essere inserite nei prossimi aggiornamenti quinquennali, qualora ne sussistessero i presupposti per la loro realizzazione». Tirato fuori dal cassetto e spolverato circa un anno e mezzo fa, quando la concessionaria dell’A21 Autovia Padana ha deciso di rimetterlo fra gli interventi prioritari, ora il progetto del terzo ponte tramonta definitivamente.
Entro il 31 dicembre scorso, la società avrebbe dovuto comunicare al ministero delle Infrastrutture se e come intendesse reperire le risorse per la realizzazione del nuovo viadotto. Si era presa tempo per valutare la fattibilità dell’opera. E ciò, anche alla luce del rialzo dei costi delle materie prime e delle nuove conformazioni di terreni e falde. Per questo, un anno fa sono stati commissionati (ed eseguiti) numerosi carotaggi, notati in primis dai residenti di località Opiazzi. Anche all’allora sindaco Luca Quintavalla, che aveva domandato chiarimenti, era stato spiegato che le indagini erano finalizzate ad una relazione conclusiva, da presentare entro la fine del 2022. Ma nulla si era mosso.
«Come Comune, non abbiamo alcuna notizia ufficiale — aveva detto Quintavalla —: mi sono anche confrontato di recente con Provincia di Piacenza e Regione Emilia-Romagna, ma neppure questi enti hanno ricevuto risposte dalla società. La sensazione è che il progetto possa essere stato nuovamente accantonato, anche perché Autovia Padana ha ora altre priorità. In particolare la sistemazione del ponte autostradale lungo l’A21. Inoltre, le risorse dovrebbero essere reperite tramite project financing». Per la realizzazione dell’opera, infatti, la società del Gruppo Gavio non avrebbe potuto più contare su finanziamenti pubblici, ma avrebbe dovuto invece coprire le spese con finanziamenti a lungo termine, garantiti con l’attività di gestione ed esercizio dell’opera stessa. «Quel che abbiamo chiesto noi, insieme agli altri Comuni della Bassa è una parte di quel progetto: la bretellina dal casello alla Padana Inferiore e la tangenziale per sgravare San Giuliano».
Vista l’impossibilità di ricevere risposte dai referenti di Autovia Padana, non restava che attendere l’esito dell’iter parlamentare avviato dalla deputata Antonella Forattini (in quota Pd). Con una interrogazione rivolta al ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, aveva infatti ricordato che «la convenzione stipulata in data 31 maggio 2017 ha ad oggetto, oltre che la gestione del collegamento autostradale dell’A21, la realizzazione e gestione di nuovi investimenti». Fra questi spiccava proprio il progetto del terzo ponte, ma visto che l’opera «è subordinata al reperimento dei relativi finanziamenti». Forattini chiedeva se Autovia Padana avesse inviato l’apposita comunicazione di mancato reperimento fondi entro la data di scadenza del primo periodo regolatorio — appunto il 31 dicembre 2022 — o in caso contrario, quali garanzie abbia prodotto circa il finanziamento del terzo ponte. E la risposta è arrivata: il terzo ponte, una volta per tutte, non si farà.
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