L'ANALISI
03 Febbraio 2024 - 19:14
CREMA - I parrocchiani dei Sabbioni non si rassegnano e scenderanno in piazza in difesa dei loro frati Cappuccini. Lo faranno domenica 11 alle 10, sul sagrato della chiesa. Una data non casuale, considerato che quattro giorni dopo è in programma un nuovo incontro tra il Ministro provinciale dei Cappuccini lombardi, padre Angelo Borghino, e il vescovo della Diocesi di Crema,
Dopo quel faccia a faccia si conoscerà probabilmente il destino dei frati dei Sabbioni. Per ribadire il loro desiderio di permanenza dei Cappuccini, gli abitanti della popolosa frazione cittadina si sono chiamati a raccolta ed hanno fatto circolare un manifesto il cui slogan è significativo: ‘Non restare indifferente al loro allontanamento’. Per far capire cosa succederebbe se la decisione annunciata lo scorso anno fosse messa in pratica, i cittadini sabbionesi hanno fatto un lungo e significativo elenco.
«Se i nostri frati se ne andassero, non avremmo più il Grest, il catechismo, l’oratorio con il suo bar, le strutture sportive, il gruppo Caritas, le feste popolari, la corale sabbionese».
Ma non è tutto: «Non ci sarebbero più le visite agli ammalati con la somministrazione dell’eucarestia, non ci sarebbero più la confraternita del santissimo sacramento, il Teatro scalzo, l’Ordine francescano, il gruppo Padre Pio, il gruppo Regina della pace, il gruppo famiglie e gli incontri di preparazione prematrimoniali».
I parrocchiani vanno ancora oltre: «Avremmo una chiesa chiusa».
Per cercare di scongiurare quella che per loro sarebbe una catastrofe, i fedeli sabbionesi si sono chiamati a raccolta e domenica prossima daranno vita a una manifestazione contro la decisione presa dai vertici religiosi, che è quella di chiudere il convento entro tre anni, uno dei quali è già trascorso.
La notizia della partenza dei Cappuccini dai Sabbioni, dove sono presenti dal 1575, era infatti uscita come un fulmine a ciel sereno lo scorso anno, suscitando una sollevazione popolare. Più di 1.400 firme erano state raccolte tra i parrocchiani a favore della permanenza dei frati.
In un primo momento pareva che la conseguenza dell’annunciata dipartita dei Cappuccini, dovuta alla carenza di frati, sarebbe stata l’unità pastorale con la parrocchia di Ombriano. Il dubbio, però, che in realtà questa sia la causa, ha iniziato presto a circolare. Un’unità pastorale con preti e frati sarebbe quantomeno insolita. L’Ordine Francescano e il clero diocesano sono due realtà ben distinte. Se il parroco fosse quello di Ombriano, i Cappuccini che ruolo avrebbero? È una domanda che probabilmente si sono posti pure loro. Non solo. All’Ordine Francescano appartengono la chiesa, il convento e le strutture dei Sabbioni. Se i frati se ne andassero, che fine farebbero? Nell’attesa di capire cosa accadrà, i parrocchiani non vogliono abbassare la guardia. E scenderanno in piazza per difendere i loro frati.
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