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Cappuccini, oltre 1.400 firme per non chiudere il convento

Conclusa la petizione nel quartiere dei Sabbioni, ora la consegna al vescovo e al vicario provinciale dell’Ordine

Dario Dolci

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10 Luglio 2023 - 15:44

Cappuccini, oltre 1.400 firme per non chiudere il convento

Il convento dei frati Cappuccini ai Sabbioni

CREMA - Oltre 1.400 firme contro la programmata chiusura del convento dei Cappuccini. Ha riscosso una vera e propria ‘valanga’ di adesioni la petizione promossa dagli abitanti dei Sabbioni, che non si arrendono all’idea di perdere i loro frati e tentano di sovvertire una decisione che pare ormai presa. Per questo non vogliono lasciare nulla di intentato. La raccolta di firme ha una finalità ben precisa: tra qualche giorno, il plico verrà consegnato al vicario provinciale Angelo Borghino e al vescovo di Crema Daniele Gianotti, per invitarli a rivedere la scelta, che interromperebbe un cammino ormai secolare del quartiere, al fianco con Cappuccini.

I promotori chiederanno quindi un incontro al vescovo e al provinciale. Perché ciò che i sabbionesi intendono scongiurare è la chiusura del convento e la conseguente Unità pastorale con Ombriano, dal quale si erano separati nel 1960. I Cappuccini sono presenti ai Sabbioni dal 1575. La comunità parrocchiale del quartiere e i residenti sono pertanto fortemente contrari alla paventata chiusura e si stanno impegnando con tutte le loro forze.

Le motivazioni dei proponenti sono chiare: «Per la nostra comunità, la presenza del frati non è solamente un fatto storico, secolare e profondamente legato alla storia; per tutti noi, i Cappuccini sono l’anima, il cuore e il riferimento spirituale. Gli abitanti dei Sabbioni hanno costruito l’attuale chiesa, consacrata il 18 ottobre 1913. E si sono battuti, successivamente, per ottenerne l’autonomia dalla parrocchia di Ombriano, conseguita il 10 ottobre 1960. A tutto questo non vogliamo rinunciare» . Il motivo che padre Borghino ha addotto, quando ha annunciato l’intenzione di chiudere il convento entro tre anni, è impreniato sulla mancanza di vocazioni, quindi la carenza di frati.

Ai parrocchiani dei Sabbioni, tuttavia, non è sfuggito che, ai funerali di fra’ Eugenio Perolini, celebrati nelle scorse settimane nella chiesa di San Lorenzo, fossero circa 70 Cappuccini provenienti dalla Lombardia. Le perplessità della gente, dunque, sono comprensibili. Se, per tenere aperto un convento basta la presenza di tre frati, in base a quelli visti ai Sabbioni non ci dovrebbero essere problemi. E questa è stata la riflessione generale. Il dubbio che allora il problema alla base della annunciata chiusura del convento sabbionese sia un altro è venuto a molti ed è parso pure lecito. Qualcuno ha anche ipotizzato che la chiusura possa dipendere dal fatto di non riuscire più a sostenere le spese di gestione. Tenere aperto un convento, una chiesa, un grande oratorio, una palestra-sala musica e degli impianti sportivi costa parecchio e le offerte dei fedeli non bastano a sostenere tutto ciò.

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