L'ANALISI
04 Febbraio 2024 - 08:44
CREMONA - Santella senza requie al parco Asia dove anche nella notte di venerdì sono tornati in azione i vandali. Lo scenario è quello dei precedenti episodi: vasi infranti sul camminamento piastrellato, fiori strappati e sparsi a terra e candele spezzate alla base del piccolo altare. Il luogo non è nuovo a simili vandalismi, complice la posizione in mezzo a un parco e la scarsa illuminazione della zona. In merito a quanto accaduto è stata allertata la polizia locale, che accerterà la situazione.
Nel frattempo, arriva il commento del presidente del comitato del quartiere Zaist, Giulio Ferrari: «Quello del vandalismo è indubbiamente un tema alla quotidiana attenzione del quartiere: prima di quest’ultimo episodio alla santella ne era accaduto, in settimana, uno simile in piazzetta». L’idea è che nel quartiere si possa facilmente identificare nei giovani frequentatori del parco e degli altri luoghi di ritrovo gli autori del gesto, «ma nei confronti di questi ragazzi – prosegue Ferrari – noi abbiamo immaginato un binomio di azioni: da un lato un maggior presidio dei luoghi ‘caldi’, che abbiamo già avviato grazie alla collaborazione della Municipale, dall’altro un’offerta educativa e di ascolto che faccia crescere in loro un maggiore senso civico».
«Credo che non si debba pensare al tema di questi giovani come ad un problema di ordine pubblico continua -, ma piuttosto di civiltà: questi giovani hanno delle necessità, come quella dei luoghi di ritrovo pubblici, che possiamo e dobbiamo ascoltare. Senza voltarsi dall’altra parte quando accadono atti come quello della santella».
«Se prima lo scenario non era certo dei migliori, nel corso delle ultime settimane la situazione è ulteriormente peggiorata. Si sono visti topi muoversi tra le impalcature e qualcuno ha pensato di utilizzare questa porzione di città come discarica». Sono le parole di un residente della zona ha riaccendere i riflettori sulle condizioni del tratto di via San Lorenzo più vicino a corso XX Settembre. Un altro motivo di lamentela è legato alle barriere che dovrebbero impedire l’accesso a zone pericolose. Secondo alcuni, qualunque ragazzino può avvicinarsi.
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