L'ANALISI
03 Febbraio 2024 - 11:41
CREMONA - «A volte i ragazzini si fanno coinvolgere da altri amici senza pensare alle conseguenze delle loro azioni». L’azione: svuotare gli estintori installati in un palazzone dell’Aler, al quartiere Cambonino. È successo il 4 marzo dello scorso anno.
Gli avvocati Raffaella Parisi e Raffaella Buondonno sono i legali di due giovanissimi, di 17 e 15 anni, all’epoca dei fatti indagati «in concorso con altri» non individuati, di danneggiamento per aver «svuotato senza motivo gli estintori antincendi installati presso lo stabile di via Panfilo Nuvolone di proprietà dell’Aler». «A volte i ragazzi, forse perché annoiati, si fanno coinvolgere da altri amici per compiere quella che a loro sembra una bravata — spiega l’avvocato Parisi — senza pensare alle conseguenze, cioè di aver commesso un reato. La mia collega ed io lanciamo un monito ai giovani».
Giovani che, spesso, «nelle condotte trasgressive appaiono caratterizzati da grande immaturità personale ed emotiva, unita all’assenza di autorevoli riferimenti familiari o comunque adulti», l’analisi del procuratore capo dei minori riversata nella relazione stesa per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario.
Nel caso degli estintori danneggiati nel palazzo al Cambonino, «il responsabile dell’Aler ha poi rimesso la querela, secondo me, forse mettendosi una mano al cuore, visto che si trattava di ragazzini», ha continuato l’avvocato Parisi, che aggiunge: «Queste azioni, oltre a costituire dei reati, possono avere risvolti civilistici, perché si può chieder il risarcimento e i genitori sono costretti a mettere mano al portafoglio».
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