L'ANALISI
24 Gennaio 2024 - 05:10
Pietro Bacecchi e l'istituto Crema Due
CREMA - I segnali che stanno venendo avanti non sembrano invitare all’ottimismo, ma lui, Pietro Bacecchi, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Crema Due, pensionato d’ufficio lo scorso mese di novembre da una decisione inattesa della Corte dei conti, non ha ancora smesso di sperare in un ritorno in sella. E per questo, quotidianamente si presente a scuola «come figura collaborativa di supporto» precisa lui. Gli ultimi recentissimi sviluppi della vicenda non sono stati favorevole, come dicevamo. «Il giudice del lavoro del tribunale di Pavia – spiega Bacecchi – ha respinto il ricorso presentato da una mia collega, che come me era stata messa in quiescenza d’ufficio a novembre. La sentenza, tuttavia, non mi scoraggia. So benissimo che ogni giudice valuta ciascun caso in maniera individuale. Attendo speranzoso che mi venga comunicata la data dell’udienza relativa al ricorso che ho presentato all’inizio del mese attraverso l’avvocato Marcello Palmieri».
L’ormai ex dirigente dell’ic Crema Due non intende mollare la presa. A farsi pensionare in questo modo, dopo che l’Ufficio scolastico regionale gli aveva concesso il trattenimento in servizio per tutto l’anno scolastico in corso, non ci sta.
«La mia collega di Pavia ricorrerà in appello – spiega Bacecchi – anche perché per tutti è una questione di principio». I tempi della giustizia, si sa, non sono mai brevissimi e mentre si attende, l’anno scolastico corre via. «Lo so perfettamente – ammette l’ex dirigente – ma intanto io rimango a scuola per restare informato su quanto accade. E aspetto il pronunciamento».
Senza restarsene con le mani in mano, andando sempre a scuola per fare del volontariato e in attesa di ricevere la pensione. «Credo che inizierò a riceverla dal mese di febbraio» – precisa Bacecchi. Che in cuor suo, anche se per scaramanzia non lo vuole dire, culla una speranza. Se il giudice del lavoro dovesse accogliere il suo ricorso, oltre a rientrare in servizio come dirigente già nell’attuale anno scolastico, il preside potrebbe presentare domanda di trattenimento in servizio anche per il prossimo. Perché la normativa dice che la cosa può essere concessa per al massimo un triennio. Quello che stava compiendo, prima che lo pensionassero brutalmente dalla sera alla mattina d’ufficio, per Bacecchi era il secondo. Ora non resta che attendere che il giudice del lavoro fissi l’udienza per dibattere il suo caso e che emetta la sentenza sul ricorso presentato. Sulla base della quale, il 67enne dirigente deciderà come muoversi. Quel che è ormai certo è che le promesse di interessamento fatte dalla politica a vari livelli sono rimaste tali. Il parlamento non ha discusso la situazione che riguarda numerosi presidi, tutti nelle condizioni di Bacecchi e non ha quindi trovato soluzioni per consentire loro di terminare almeno l’anno scolastico in corso.
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