L'ANALISI
17 Gennaio 2024 - 17:46
Gino Ruggeri e Sergio Ravelli
CREMONA - Caso Tamoil. Il gip oggi si è riservato di decidere se archiviare, come ha chiesto la Procura, o se disporre nuovi accertamenti invocati da Gino Ruggeri, esponente dei Radicali e Legambiente, secondo cui l’ex raffineria continua ad inquinare. Perché «la barriera idraulica non funziona».
Ruggeri e Legambiente avevano presentato un esposto in Procura, rispettivamente il 7 gennaio e il 12 aprile del 2022, affinché si verificasse «l’eventuale sussistenza di ipotesi di reato in ordine alla continuità, persistenza e attualità della contaminazione da idrocarburi delle aree esterne all’ex raffineria, in particolare del terreni della canottieri Bissolati».
La Procura aveva chiesto l’archiviazione, perché «dagli elementi raccolti durante le indagini preliminari, verificate le attività all’interno del deposito Tamoil, le misure di prevenzione attuate nonché lo stato dei luoghi, non sono emersi elementi atti a provare una variazione e modifica dello stato di compromissione ambientale già acclarata in sede di precedenti processi penali. Non sono dunque emerse attività o gestioni che abbiano comportato un nuovo ed ulteriore inquinamento ambientale direttamente connesso con quello già oggetto di precedenti processi penali».
Non la pensano così Ruggeri con l’avvocato Vito Castelli e Legambiente. «Esiste una ipotesi di nuovo reato — ha detto Ruggeri — non solo perché ci sono nuovi inquinanti, ma anche i vecchi, com’è dimostrato dall’accertamento tecnico preventivo e dalle sentenze precedenti, sono dovuti ad una condotta nuova. È evidente che la barriera idraulica non funziona. e, quindi, si devono porre in essere nuovi strumenti per fermare l’inquinamento. Ma questo non è stato fatto».
Per l’avvocato Sergio Cannavò di Legambiente, «c’è un inquinamento costante che prosegue da Tamoil verso le aree esterne. E’ stato accertato in tutta una serie di occasioni, è documentato. Quindi ci sembra che ci siano tutti i presupposti perché possa partire un nuovo processo penale. Si tratta solo di stabilire la quantità e l’estensione di questo inquinamento».
Ruggeri oggi era in tribunale con Sergio Ravelli, consigliere generale dei Radicali. Entrambi avevano già ricordato che «l’emersione dei gas interstiziali, infiammabili e potenzialmente esplosivi, causati dall’innalzamento della falda sono la dimostrazione più evidente della presenza di surnatante in quantità rilevante, nonostante le attività di contenimento e di ripristino ambientale in essere da oltre quindici anni».
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