Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMA. IL CASO

Ponte, Bergamaschi: «Noi coerenti, il cantiere una strada obbligata»

Un anno di lavori in via Cadorna, il sindaco fa chiarezza e replica alle opposizioni: «Mistificano la realtà»

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

09 Gennaio 2024 - 09:10

Ponte, Bergamaschi: «Noi coerenti, il cantiere una strada obbligata»

Fabio bergamaschi e il ponte

CREMA - Le parole sono amare, più rammaricate che piccate: il sindaco Fabio Bergamaschi esprime «dispiacere» per i toni del dibattito pubblico e «sorpresa» di fronte al «tentativo di taluni oppositori politici di giocare il carico sulle comprensibili preoccupazioni dei concittadini».

Il riferimento, ovviamente, è al (sospirato) restauro del ponte sul Serio di via Cadorna, che richiederà un anno intero di lavori con chiusura totale al traffico.

In un lungo messaggio affidato ai social, il primo cittadino rivendica le ragioni politiche e convalida il metodo operativo rispetto a «un tema sul quale due amministrazioni (la presente e la precedente) hanno sempre agito con uno scopo preciso, palese e dichiarato: garantire la sicurezza dei cremaschi con il minor disagio tecnicamente possibile alla vita quotidiana delle persone».

Bergamaschi ribadisce «la certezza in merito alla coerenza e alla correttezza dell’iter compiuto, nonché del rigore logico seguito nella definizione di questo intervento, tanto complesso quanto necessario, che vede in primo luogo impegnati sin dall’origine, insieme ai tecnici comunali, professionisti esperti e qualificati, alle cui valutazioni non credo sia proprio possibile opporre considerazioni superficiali, semplici desideri o, peggio, vere e proprie mistificazioni della realtà».

Archiviate le «strumentalizzazioni» dei consiglieri d’opposizione, il sindaco si concentra «sulle preoccupazioni dei cittadini, che sono le nostre stesse preoccupazioni». E, tra le righe del messaggio chiarificatore, annuncia l’aggiornamento del cronoprogramma: «Il cantiere partirà solo una volta ultimato l’intervento che la Provincia di Cremona sta svolgendo sulla tangenziale di Crema, causando già di per sé notevole disagio alla circolazione. E si farà tutto il possibile affinché l’intervento di via Cadorna possa partire in concomitanza con l’apertura del sottopasso di Santa Maria (Rfi ci ha comunicato la fine lavori a settembre 2024), o comunque conciliarsi con questa». Insomma: il restauro inizierà con ogni probabilità al tramonto della prossima estate.

Nella sua analisi, Bergamaschi parte dal fronte sicurezza: «Il ponte è monitorato h24 tramite sensori. Ad oggi non ci sono indicazioni di pericolo imminente, ma il grave ammaloramento riscontrato in diversi elementi del manufatto non esclude, per questo, la necessità di intervento. Il ponte non si può lasciare così, per legge, per opportunità e soprattutto per coscienza».

Poi, il focus sulle modalità di intervento: «È stata valutata anche la possibilità di abbattere il ponte per realizzarne uno ex novo. È stata anche l’opzione che il Comune ha astrattamente vagliato come prioritaria in un certo momento. Ma non è possibile».

Ecco i perché: «Il ponte è vincolato dalla Soprintendenza ai sensi del Codice dei Beni Culturali. Piaccia o non piaccia, è un dato di fatto. E per questo la Soprintendenza si deve esprimere in modo prescrittivo in merito alle modalità di intervento. Abbiamo proposto di valutare laicamente ogni opzione, inclusa appunto la demolizione e il rifacimento integrale del ponte, ma la posizione sempre espressa dalla Soprintendenza è stata di conservazione del manufatto esistente».

Al vincolo si somma la questione tempistiche: «Si stimano in 12 mesi. Ci viene tecnicamente indicato che in ogni caso un eventuale abbattimento e la ricostruzione di un nuovo manufatto non durerebbe assolutamente di meno e non causerebbe, pertanto, meno disagi alla cittadinanza».

Infine, il nodo costi: «L’eventuale abbattimento e la ricostruzione costerebbero circa il doppio. È stato fatto stimare».

Bergamaschi, quindi, precisa: «La chiusura in fase di cantiere è una necessità tecnica, essendo il ponte oggetto della rimozione e sostituzione di elementi necessari alla transitabilità veicolare. Nei prossimi mesi, in avvicinamento all’avvio del cantiere e quando disporremo di elementi di maggiore dettaglio, a partire dall’individuazione dell’impresa che sarà chiamata a svolgere questo delicato intervento, andremo nei quartieri di San Bernardino e di Castelnuovo per incontrare le persone, per spiegare nuovamente e ancor meglio, per ascoltare le preoccupazioni e per immaginare ogni possibile soluzione volta a mitigare i disagi. Disagi che ci saranno e che non saranno banali. Ma è un destino che non ci siamo scelti. E il destino va comunque affrontato. E, quando non ci piace, va superato. Definitivamente».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400