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La Madonnina della Renga ritrovata un anno dopo

La statua originale è improvvisamente ricomparsa nella zona della roggi. I volontari: «È integra anche se piuttosto danneggiata. Adesso valuteremo la possibilità di un piccolo intervento di riparazione prima di ricollocarla»

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

03 Gennaio 2024 - 16:14

La Madonnina della Renga ritrovata un anno dopo

La Madonnina adagiata all'albero

TRIGOLO - In un modo piuttosto curioso, ma che in fin dei conti resta un ‘lieto fine’, si conclude il giallo della Madonnina della Renga. La statua originale, scomparsa ormai un anno fa, è improvvisamente ricomparsa nella zona della roggia. L’effige, appoggiata a un albero, trovata da alcuni residenti che passavano nell’oasi verde di Trigolo.

I volontari del Tpa, Tavolo Permanente delle Associazioni del borgo: «È integra anche se piuttosto danneggiata. Adesso valuteremo la possibilità di un piccolo intervento di riparazione prima di ricollocarla». Nel frattempo è stata ‘rimpiazzata’ da un’immagine di plastica, anch’essa peraltro vandalizzata in passato. Questo gesto, non si sa se compiuto dagli autori o dovuto a un fortunoso recupero da parte di un benefattore anonimo, in ogni caso lascia ben sperare per il futuro e i fedeli si augurano che le disavventure dell’edicola sacra siano finalmente giunte al termine.

La notizia, accompagnata dall’annuncio del restauro e del futuro riposizionamento, è trapelata solo oggi ma il misterioso ritrovamento risale alla fine di novembre.

Per capire cosa sia successo, però, bisogna fare un salto indietro nel tempo di quasi un anno: era il 28 gennaio del 2023 quando, per la prima volta, venne preso di mira dai vandali il piccolo santuario boschivo. Divelti i cancelli, ignoti sradicarono la statuina dall’edicola e si diedero alla fuga, senza mai essere scoperti. Pur sconfortati, i volontari che curano l’oasi, col Tpa, realizzarono a proprie spese una copia in ‘forex’, cioè in materiale plastico, della Madonnina e ripristinarono il luogo di culto. Ad agosto, tuttavia, il secondo blitz: cancellini di nuovo spaccati e la stessa sorte toccò alla copia plastica.

A tener viva la devozione furono solo l’impegno e l’amore della comunità per le tradizioni del posto. Ennesima operazione di replica, dopo aver fatto anche una messa riparatrice.

Questa la cronistoria, almeno fino ad oggi. Adesso, come detto, la Madonnina è tornata nelle mani dei volontari anche se nessuno ha idea di chi, come o perché si sia premurato di restituirla. Forse un vandalo pentito? E perché proprio ora? Al netto che il Natale rende tutti più buoni e che potrebbe essersi trattato di un buon proposito l’Anno Nuovo, quel che conta è che l’originale presto tornerà ad adornare il luogo di preghiera.

I danni non sono irreparabili, anche se ci vorrà olio di gomito per far tornare l’icona al suo aspetto originale. Il paese, intanto, tira un sospiro di sollievo.

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