L'ANALISI
31 Dicembre 2023 - 14:00
Il castello di Pandino
PANDINO - Da giovedì 4 gennaio chiuderà il porticato del castello e con esso l’abituale accesso al maniero e dunque agli uffici comunali e alla biblioteca, che dà su piazza Vittorio Emanuele III. E lo stop è destinato a proseguire sino a fine gennaio. Rientra infatti nel programma dei lavori di riqualificazione del maniero, avviati quasi un anno fa.
Per entrare nel castello si passerà dal portale nord e per raggiungere gli uffici comunali, dai servizi sociali all’ anagrafe al piano terra, sino agli sportelli al primo livello, si attraverserà prima il comando della polizia locale. Un percorso interno, dunque, già organizzato in questi giorni per garantire comunque l’accessibilità a municipio e biblioteca.
«Non ci sarà alcuna variazione di orario dei servizi — assicura l’assessore alle Opere pubbliche Francesco Vanazzi — semplicemente il cantiere va avanti e di conseguenza si rende necessario chiudere il porticato interno e l’accesso sud. Ci sono ottime prospettive per la fine dei lavori entro i tempi prestabiliti, se non addirittura qualche settimana prima».
In Comune non si sbilanciano, ma l’ipotesi di poter tornare a ospitare gli stand della fiera di primavera nell’arena interna non è così remota. Significherebbe aver ultimato a inizio marzo anche la posa della nuova pavimentazione del porticato, quella studiata per facilitare il passaggio di carrozzine e persone con difficoltà di deambulazione.
La lunga fase dei lavori di riqualificazione del castello visconteo è cominciata a inizio marzo. Complici gli aumenti dei prezzi dei materiali, intercorsi tra la fine del 2021 e quest’anno, costerà circa un milione in più rispetto all’iniziale preventivo di 1,2 milioni di euro. Riguarda due ampie porzioni del maniero edificato a partire dalla fine del XIV secolo, quella nord e la parte che guarda verso l’arena. Nel 2021, partecipando al bando regionale che aveva stanziato fondi per interventi finalizzati alla riqualificazione e valorizzazione turistico-culturale dei borghi storici, il Comune aveva ottenuto un contributo a fondo perduto di 960mila euro. I restanti 240mila erano stati previsti come spesa a carico dell’ente e inseriti a bilancio. Con l’aumento dei costi, l’ente si è trovato a dover aggiungere un milione di euro, accendendo due mutui.
I lavori stanno riportando alle origini alcune sale del maniero. Ad esempio l’ex refettorio della Casearia. Gran parte della spesa serve per la realizzazione dell’impianto di riscaldamento nelle sale attualmente sprovviste. Poi, l’abbattimento delle barriere architettoniche. Verrà eliminata completamente la pavimentazione in acciottolato che caratterizza la corte interna, in particolare il portico, ma anche le rampe dei due portali. E rende difficoltoso l’accesso autonomo al maniero alle persone in carrozzina. Si tornerà invece all’antico, con una pavimentazione che ricorderà quella in terra battuta.
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