L'ANALISI
21 Dicembre 2023 - 05:25
CREMA - L’allarme sociale dovuto al caro vita e al caro bollette, con le conseguenti sempre maggiori difficoltà delle famiglie nell’arrivare alla fine del mese, incide pesantemente anche sulla possibilità di centinaia di nuclei di riuscire a pagare il canone di locazione. Sono schizzate alle stelle, infatti, le domande di aiuto economico da parte di chi vive in affitto in appartamenti di proprietà privata, sia in città sia nel Cremasco. Nel 2020 erano state 68, l’anno scorso ben 212. Lo si evince dai dati dello Sportello Abitare, struttura aperta ormai quattro anni fa all’Housing sociale dei Sabbioni, su volontà di Comune, Acli, Caritas e altre realtà in co-progettazione. Un ufficio che dà ascolto agli inquilini, e riunisce tutto quanto esiste a proposito della casa, la sua ricerca, il diritto, le offerte, le opportunità di legge, e si rivolge a tutto il mondo immobiliare.
La consigliera di Crema aperta Teresa Caso ha lanciato l’allarme nell’ultima seduta dell’aula degli Ostaggi. «Come leggiamo nel bilancio previsionale 2024, la spesa sociale del Comune è passata dai 5 milioni di euro del 2010 ai 7,4 milioni del 2016 per superare i 10 nel 2022. Dietro queste voci ci sono le sempre maggiori difficoltà del vivere le fragilità. La spesa sociale sta veramente esplodendo, inevitabile riflettere sul fatto che questo processo non si fermi. Siamo partiti da una situazione molto pesante dovuta agli strascichi della pandemia, a cui si è aggiunta la congiuntura economica inflattiva più pesante degli ultimi 40 anni. Alle vecchie fragilità si stanno aggiungendo nuove povertà».
Caso ha portato come esempio la situazione dello Sportello Abitare a cui sempre più cremaschi si rivolgono per verificare le possibilità di ottenere contributi per pagare l’affitto. «Nel 2022 si sono registrati 465 accessi, rispetto ai 160 del 2020, che si sono tradotti in 212 domande di sostegno all’affitto a fronte di 68 nel 2020. Un dato che parla da solo e ci preoccupa molto. Con il taglio del fondo affitti annunciato dal governo creerà un’onda d’urto che si riverserà sui Servizi sociali e di conseguenza sul bilancio di Crema. Non si possono scaricare questi costi sui Comuni. Ci troviamo di fronte a una spesa non prevedibile, che non vuol dire spesa fuori controllo».
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