L'ANALISI
13 Dicembre 2023 - 05:25
CREMA - Alloggi per chi sia in grave difficoltà sociale e soprattutto per i senzatetto. Per ristrutturarli sono pronti i 710mila euro, garantiti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. E il Comune, in quanto capofila dell’Ambito territoriale, chiama a raccolta gli enti del terzo settore: potranno presentare la propria candidatura, per mettere a disposizione posti letto, o farsi carico degli interventi di «accompagnamento e supporto» ai beneficiari, inseriti negli alloggi. In modo da favorirne il reinserimento, dal punto di vista sociale e lavorativo.
A questo proposito l’ente di piazza Duomo sta raccogliendo le manifestazioni di interesse. I fondi per gestire il progetto, denominato Housing first — come detto — saranno messi a disposizione dal Pnrr. Coinvolti anche alcuni Comuni dell’Ambito, oltre a Crema, pronti a mettere a disposizione alloggi di proprietà pubblica per sostenere il diritto alla casa delle persone vulnerabili, fragili e in generale, in emergenza abitativa temporanea.
«Il diritto alla casa è sancito dalla Costituzione – ricorda il sindaco Fabio Bergamaschi — per questo ci impegniamo in ulteriori soluzioni abitative temporanee per l’accoglienza, assistenza in situazioni emergenziali e l’attivazione di percorsi di indipendenza socio-abitativa, che possano favorire un definitivo miglioramento delle condizioni di vita delle persone bisognose di questo servizio». E l’assessore al Bilancio, Cinzia Fontana, aggiunge: «Si tratta di un altro passo importante nel percorso di realizzazione degli interventi finanziati con risorse Pnrr. Nel pacchetto sociale ci sono circa 4,3 milioni di euro destinati al Comune, in qualità di ente capofila dell’Ambito cremasco e riservati a progetti dove accoglienza, inclusione e integrazione rappresentino i capisaldi. In questo caso, si tratta di una sperimentazione». Parla di «grande conquista» l’assessora al Welfare Anastasie Musumary: «La casa è un elemento cruciale per la qualità della vita delle persone, è un bisogno primario soprattutto per i più vulnerabili. È proprio da qui che vogliamo partire».
La mappatura degli alloggi disponibili su scala d’ambito e la definizione degli interventi da porre in essere ha impegnato i primi sette mesi dell’anno. «Una volta raccolte le manifestazioni di interesse dal terzo settore — prosegue Musumary, nella sua relazione allegata al documento unico di programmazione della giunta —, con il nuovo anno daremo il via agli interventi di riqualificazione immobiliare. L’attività progettuale proseguirà in stretto dialogo con il centro servizi dedicato alle povertà e alle marginalità».
Da ricordare che, in città, esistono già strutture che danno ospitalità a chi rimanga senza una casa. Il primo esempio è il rifugio San Martino di via Civerchi, attivato dalla Caritas ormai oltre dieci anni fa, con 18 posti letto disponibili nella stagione autunnale e invernale.
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