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L'INVERNO DEI SENZATETTO

Tenda sul Serio e capannoni dismessi: «Qui vivono gli ultimi»

A Crema oltre venti homeless: da tempo una donna ha trovato rifugio lungo le rive del fiume

Dario Dolci

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07 Novembre 2023 - 08:47

Tenda sul Serio e capannoni dismessi: «Qui vivono gli ultimi»

CREMA - Prima dormiva in macchina, fino a quando non gliel’hanno sequestrata, in quanto priva di assicurazione. Da due anni vive in una tenda lungo le rive del Serio, nei pressi del locale Zanzibar di via Miglioli. Per lei, la piena del fiume dei giorni scorsi ha rappresentato un pericolo, ma non se ne è andata. Non se ne è andata nemmeno quando è partito Enrico, il suo ‘vicino di casa’, pure lui senza fissa dimora, che per anni ha vissuto in una tenda poco distante.

Poi, è stato ricoverato in ospedale e ora «è ospite in una comunità del Lodigiano, grazie al contributo stanziato dal Comune di Crema», come spiegano i volontari cremaschi che si impegnano costantemente per assicurare un po’ di sostegno a queste persone.

Sono proprio loro a tracciare la geografia dei clochard a Crema. «In città – spiegano – ce ne sono più di venti, sparsi in diversi luoghi. In tenda c’è solo una donna, che spesso è vittima di violenze. Le donne devono arrangiarsi, perché il dormitorio di via Civerchi è riservato agli uomini. E di donne senza tetto ce ne sono. I dormitori, comunque, non rappresentano una soluzione, spesso sono serbatoi di conflitti».

Qualcosa, però, sembra muoversi sul fronte dell’aiuto al sesso debole. «La Caritas – informano i volontari — ha preso in mano la casa di accoglienza delle suore del Buon pastore di via Carlo Urbino, che potrebbe ricevere donne».

Il censimento delle persone senza fissa dimora non è semplice, ma si stima che siano più di venti in città. Tre sono ancora alloggiate nei capannoni di via Rossi Martini della ex Bassano Grimeca, dove però sono iniziati i lavori di rimozione della copertura, in vista della demolizione.

L’avviso di ‘sfratto’ era già stato dato: chi ha scelto come ‘domicilio’ l’ex complesso produttivo , però, non vuole mollare. Presto, comunque, i tre inquilini dovranno trovare una nuova sistemazione, come hanno già fatto sette o otto dei loro compagni di sventura.

Nella zona di San Bernardino c’è un uomo che dorme in macchina. Ogni tanto trova accoglienza dalla sua compagna, ma al primo litigio torna in auto. Qualcuno ha trovato rifugio in un caseggiato disabitato sulla strada che porta a Cremosano, altri, nella stagione invernale, passano le giornate per strada e alla sera vanno al dormitorio.

Un uomo pare dorma lungo il canale. Dopo che è stato sigillato l’edificio incompiuto all’angolo tra via Indipendenza e via Lago Gerundo, qualcuno ha scelto di andare alla ex scuola di Cl dei Sabbioni, dove però il riparo è meno protettivo e dove l’ambiente è malsano, a causa della presenza di un metro d’acqua nella parte interrata. Che ci sia gente, però, lo si capisce dal varco che è stato aperto nella recinzione metallica, dagli avanzi di cibo e soprattutto dalla presenza di un cane di grossa taglia, che non può essere entrato da solo.

Invisibili ci sono anche dietro l’ex supermercato Standa di viale Repubblica e, si dice, anche nell’Hotel Palace, chiuso da tempo. Marco, il senzatetto che avevamo intervistato il mese scorso, dopo aver trovato lavoro sta cercando casa, ma non trova chi gliela affitti.

I senzatetto tra di loro si conoscono e si danno una mano, dividendosi le provviste. «C’è anche gente che li aiuta – concludono i volontari – ma servirebbe un servizio per la bassa soglia, come c’è in altre città, dove la sera gruppi organizzati passano e danno coperte, vestiti e un tè caldo. Un servizio di emergenza invernale, ora che la stagione fredda si avvicina».

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