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LA STORIA

I neo infermieri laureati: «Niente fughe, il futuro è qui»

Inversione di tendenza all'Asst di Crema: «Pronti a fare la nostra parte anche per risolvere la carenza di personale»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

10 Dicembre 2023 - 05:25

I neo infermieri laureati: «Niente fughe, il futuro è qui»

CREMA - «Il nostro futuro è qui, viviamo questa comunità, al fianco dell’ospedale e della gente cremasca, pronti a fare la nostra piccola parte anche per risolvere la carenza di personale sanitario che affligge il Maggiore». Determinati, preparati e carichi di entusiasmo per la nuova avventura professionale che li attende. Sono i neo infermieri laureati, che hanno appena concluso il percorso triennale promosso dall’Asst Crema e dall’università statale di Milano. Una mission prima che un lavoro: le prospettiva di carriera si sa sono limitate, a meno di non fare scelte che significano un radicale cambiamento di vita e abitudini, come quella di trasferirsi all’estero, ma per questi ragazzi contano soprattutto altri obiettivi: aiutare il prossimo, rendersi utili per chi soffre, essere al fianco dei più deboli.

Sono 11 i neolaureati in infermieristica:

  • Benedetta Chiara Avogadri,
  • Giorgia Bona,
  • Martina Briaschi,
  • Joel Oscar Cossio Cadima,
  • Arianna De Sario,
  • Federica Ferrari,
  • Chiara Galli,
  • Gioele Medaglia,
  • Francesca Racaniello,
  • Francesca Riboni,
  • Eliseo Rivoltella.

Per tutti competenza consolidata non solo in aula, ma anche in corsia. Il tirocinio clinico l’hanno effettuato al Maggiore, all’Asst Bergamo ovest, al Monzino e nelle fondazioni: Benefattori Cremaschi, Anni Sereni di Treviglio, Coniugi Preyer di Casalmorano, Ospedale dei Poveri di Pandino, Soncino Onlus, Vezzoli di Romanengo e Caimi di Vailate.

Briaschi, insieme alle colleghe Bona, Ferrari e Riboni sarà presto al lavoro in Asst Crema. «Sono pronta per fare del bene, per stare accanto alla malattia, alle persone che soffrono. Nel mio elaborato di tesi mi sono occupata di valutare l’efficacia di un intervento educativo riguardante il primo soccorso nella scuola primaria e secondaria di primo grado. In secondo luogo, ho voluto sondare le conoscenze della popolazione sulla figura infermieristica. È emerso che tre quarti degli intervistati non sa in cosa consiste la nostra professione».

Un lavoro che richiede uno sguardo globale e la capacità di costruire reti per assicurare una presa in carico complessiva.

«Da giovani si è portati a puntare in alto, ad andarsene, magari all’estero, dove i contratti proposti per i nostri profili professionali sono diversi. Ma io sono cremasca e, nel mio piccolo, voglio provare a continuare qui. Patriottismo? Forse, ma sento di essere nel posto giusto per prendermi cura del prossimo».

Riboni annuisce e aggiunge. «In questa nuova avventura porto con me l’entusiasmo e la speranza che le nuove leve possano dare un contributo attivo alla cura dei pazienti e, nel complesso, a migliorare la situazione. Serve innovazione, manca ad oggi una cultura consolidata del valore della nostra professione. Si sta costruendo, lentamente, ma la strada da fare è ancora tanta. Comunque noi ci siamo, ben consapevoli di quanto la cura sia connubio tra tecnica e relazione. Anche il legame e la comunicazione sono cura».

Anche Ferrari è prossima all’impegno in Asst Crema: «Intendo continuare ad aggiornarmi e applicare concretamente le tante nozioni apprese».

Infine Bona: «Lavorare qui a Crema sarà un’opportunità per prendersi cura del prossimo nel territorio in cui sono cresciuta».

IL PERCORSO TRIENNALE E IL TIROCINIO

Da quest’anno il corso di laurea in infermieristica di Asst e università di Milano si tiene nell’ex tribunale. L’edificio è stato riadattato grazie a un investimento di 250mila euro voluto dal Comune, oltre ai 71mila per i lavori di adeguamento alle recenti normative antisismiche. Ospita 82 studenti, di cui 40 matricole.

Sono state ricavate nuove aule in quelli che un tempo erano gli uffici dei dibattimenti delle cause civili e penali, un laboratorio di informatica e un attrezzato locale per le esercitazioni pratiche, dotato anche di manichini semoventi. Dirige il corso di laurea Laura Milani, affiancata da altri tecnici. L’ex palazzo di giustizia è stato per due anni, dal marzo 2021 all’inizio della scorsa primavera, l’hub vaccinale del Cremasco per la fase emergenziale di vaccinazione massiva contro il Covid. Quest’anno è arrivata Infermieristica, per lasciare spazio alla riqualificazione del complesso dell’ex ateneo di via Bramante. Un’operazione da 5,1 milioni di euro complessivi. Il corso di laurea prevede, oltre alla formazione teorica (5.400 ore), lo svolgimento di attività professionalizzanti, un tirocinio di 2.300 ore. Il piano di studi si compone di 19 esami.

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