L'ANALISI
06 Dicembre 2023 - 16:19
Beppe Priori
CREMONA - Il mondo del volontariato in generale, e Siamo Noi onlus in particolare, in lutto: ieri sera, dopo una breve malattia, è scomparso Beppe Priori. Aveva frequentato i corsi di volontariato dell’associazione nel lontano 2013 e dal mese di gennaio del 2014 aveva iniziato a prestare servizio di accoglienza nelle sale d’attesa del Pronto soccorso dell’ospedale Maggiore, facendosi subito notare per la sua discrezione. Sempre gentile, rispettoso e mai sopra le righe, era sempre pronto a soddisfare le necessità di operatori e pazienti. Da diversi anni in pensione, per molto tempo era stato collaboratore degli uffici della Procura della Repubblica, dove ha lasciato tra i colleghi ed i magistrati un indelebile ricordo.
«La sua vita è sempre stata dedicata al dono del tempo agli altri, si prestava sempre con entusiasmo all’accoglienza dei visitatori e presso la portineria del seminario in via Milano, o ai tanti punti di ristoro negli oratori della città — lo ricorda Claudio Bodini, presidente di Siamo Noi —. Beppe viveva solo e un improvviso malore nei mesi scorsi lo aveva costretto al ricovero in ospedale ed ad un periodo di riabilitazione a Cremona Solidale, dalla quale era uscito quasi guarito. Durante il suo periodo di malattia mi confidò che si era commosso per i fiori che le assistenti sanitarie del centro vaccinale gli avevano fatto recapitare al suo letto di malattia. Una volta dimesso mi aveva chiesto di riprendere a fare il volontario presso lo stesso centro vaccinale di via Dante, nel quale si adoperava ad accogliere i bimbi e le mamme per le vaccinazioni. In quei giorni, essere ritornato a fare il volontario dopo la malattia, aveva fatto di lui la persona più felice della terra».
Poi, a causa di un improvviso malore a fine novembre, il nuovo ricovero. E stavolta il malore non gli ha lasciato scampo: senza più riprendere conoscenza, Priori se n’è andato in silenzio, in punta di piedi, senza disturbare, come è stata tutta la sua vita.
«Sapeva esserci senza dar fastidio, anteponendo sempre ‘signor’ al nome del suo interlocutore, dando sempre del lei a chiunque incontrasse. Mi chiamava ‘signor Claudio’ anche dopo dieci anni di ininterrotta conoscenza e non mancava mai di chiedermi come stessero mia moglie e gli amici comuni — ricorda ancora Bodini —. Era un vero gentiluomo di un tempo, dalle buone maniere. Ci mancheranno la sua delicata presenza, la sua precisione, la sua puntualità e il suo cedere il passo chiunque incrociasse».
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