L'ANALISI
03 Dicembre 2023 - 05:05
CASALMAGGIORE - Ha trascorso una vita a tessere fili indissolubili con la sua comunità. Il suo negozio, un punto di riferimento storico iniziato dal padre Umberto nel dopoguerra, è stato più di un semplice luogo di commercio: è stato un crocevia di storie, di incontri, di passioni condivise. Ora Roberto Lissandron, 84 anni, il mago delle biciclette di via Bixio, non c’è più, e a Casalmaggiore mancherà un pezzo della sua storia degli ultimi decenni. Titolare di un negozio storico di vendita e riparazione di due ruote, ora gestito dal figlio Andrea, Roberto ha lasciato un'impronta indelebile.
L’attività di famiglia dei Lissandron ha radici profonde, iniziate nel dopoguerra dal nonno di Andrea, un meccanico di origine padovana. Dopo essersi trasferito a Casalmaggiore a seguito degli sfollamenti di guerra, Umberto aprì il primo negozio in piazza Garibaldi nel 1946, trasferendosi poi nella sede attuale nel 1961. Il negozio è stato riconosciuto come bottega storica dalla Regione Lombardia nel 2011, testimoniando così la sua lunga storia e importanza per la città.
Il legame con la meccanica non si limitava solo a Roberto. Suo fratello, Carlo, scomparso nel 2011, era conosciuto per la sua autofficina in via Beduschi. Carlo, come Roberto, ereditò dal padre la passione per la meccanica, che si manifestava sia nelle biciclette sia nei motori. La vita di Roberto non è stata solo fatta di biciclette, infatti. Negli anni ‘60, il giovane Lissandron sfrecciava come pilota di moto sul circuito cittadino di Casalmaggiore, incanalando la sua passione per la meccanica in una vertiginosa corsa contro il tempo.
Un episodio che evidenzia l’impegno di Roberto nella comunità e la sua dedizione al lavoro è il ritrovamento della bicicletta rubata all'olimpionico di canottaggio Simone Raineri. Roberto, che aveva regalato la bicicletta a Simone dopo la sua vittoria alle Olimpiadi di Sydney del 2000, durante la grande festa tenuta a ottobre sul ‘listone’, nell’ottobre 2010 riuscì personalmente a recuperarla e ripararla dopo il furto. Era una city-bike di colore verde scuro metallizzato, che Lissandron aveva personalizzato realizzando due scritte su sfondo grigio, lungo la canna, con ‘Simone campione’ e la data delle Olimpiadi. Roberto si trovava fuori dall’officina e vide passare l’autore del colpo in sella alla bici, privata di parafanghi, carter e portapacchi e tutta ridipinta. Se la fece restituire e la sistemò.
Roberto lascia anche la figlia Monica. Le esequie si terranno domani alle 15 nella chiesa di San Francesco. Poi la cremazione a Mantova.
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