L'ANALISI
07 Dicembre 2023 - 05:10
CREMA - Un passo decisivo, per il riconoscimento dell’Area omogenea cremasca, come interlocutrice della Provincia, ma anche della Regione. Il traguardo è di fatto raggiunto, considerato che, ormai, mancano solo passaggi formali. L’accordo è stato infatti raggiunto, nel corso dell’incontro tenutosi a Cremona, nella sede dell’amministrazione provinciale. È qui che è stato definito il regolamento, che disciplina la struttura e le funzioni dell’area omogenea stessa. Quest’ultima è stata rappresentata dal presidente Gianni Rossoni e dal sindaco di Casale Vidolasco Antonio Grassi. Con loro, Francesco Severgnini, esperto di enti locali dell’Anci.
Per l’amministrazione provinciale, al tavolo, il presidente Mirko Signoroni, il segretario generale Carmelo Fontana, il vicepresidente Giovanni Gagliardi, con il consigliere Alberto Sisti. In collegamento video, hanno seguito i lavori i consiglieri Paolo Attilio Zabert e Fabrizio Vappina.
L’incontro, richiesto dal presidente Rossoni, si è reso necessario per discutere di alcuni punti del regolamento, che il segretario generale della Provincia aveva chiesto di approfondire.
La riunione si è svolta in un clima «collaborativo», che ha permesso di chiarire gli aspetti che erano causa delle perplessità dell’amministrazione provinciale. Ora le modifiche verranno applicate al regolamento, che poi passerà al vaglio del consiglio provinciale. Dopo questo passaggio, verrà sottoposto all’assemblea dei sindaci della provincia per l’approvazione definitiva e l’adozione.
Come ha rilevato il presidente Rossoni, «con l’adozione del regolamento avremo tutti gli strumenti, anche dal punto di vista normativo, perché le aree omogenee, non solo quella cremasca, ma anche la casalasca e la cremonese, che auspichiamo vengano costituite al più presto, possano essere protagoniste. Riteniamo che le aree possano essere importanti ambiti di relazione tra i Comuni e tra gli stessi e la Provincia. Non solo, anche con la Regione, come del resto dispone l’articolo 7 della legge del 2016, che ha riconosciuto gli ambiti territoriali».
Ma non è tutto: «Abbiamo trovato una buona soluzione – prosegue Rossoni – rispetto a qualche criticità avanzata. Ora ci avviamo alla fase finale del riconoscimento dell’Area omogenea, che rafforzerà la collaborazione tra Comuni e li aiuterà nella gestione di servizi. Auspico che anche il Cremonese e il Casalasco seguano questa strada, perché in questo modo i territori saranno protagonisti del loro sviluppo e daranno risposte ai bisogni dei cittadini. Ringrazio il presidente Signoroni e il segretario generale per la buona volontà dimostrata. È un ottimo risultato di collaborazione istituzionale».
Il regolamento prevede una serie di principi generali, primo fra tutti quello di favorire l’attuazione del processo di aggregazione delle funzioni fondamentali dei Comuni. L’area omogenea è indicata come uno strumento di consultazione, di interlocuzione e di coordinamento con gli organi provinciali e sarà rappresentata dall’assemblea dei sindaci e da un presidente eletto. Le funzioni dell’assemblea sono consultive, propositive e di coordinamento e riguardano lo sviluppo, le questioni di interesse generale e la gestione dei servizi. Il regolamento contiene infine anche indicazioni sulla convocazione dell’assemblea, sulla nomina del presidente e del vice e sulla struttura operativa.
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