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PIADENA DRIZZONA

Maggioranza ko, terremoto in Consiglio comunale

Bocciata la variazione di bilancio: il Comune rischia la paralisi. Stop al ripristino del palazzetto

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

22 Novembre 2023 - 09:34

Maggioranza ko, terremoto in Consiglio comunale

PIADENA DRIZZONA - La maggioranza guidata dal sindaco Matteo Priori è naufragata lunedì sera alla prova del voto sulla sesta variazione di bilancio. Il punto, importante perché erano in gioco la sorte del Palatenda, della nuova caldaia per gli spogliatori del campo sportivo e del Sai, il Servizio Accoglienza immigrati per il triennio 2024-2026, è stato infatti bocciato, con cinque voti a favore, quelli di Priori, del vicesindaco Luciano Di Cesare, degli assessori Laura Lucini e Federica Pozzi e del capogruppo Emanuele Magni, e i sette contrari delle minoranze. In particolare hanno votato contro gli esponenti del gruppo ‘Per il paese’, gli ex di maggioranza Luigi Pagliari e Rinaldo Mura, i quattro consiglieri di centrosinistra di ‘Piadena Drizzona – Una comunità che cresce’, il capogruppo Ivana Cavazzini con Nicola Ricci, Andrea Cantoni e Andrea Volpi, e l’esponente di ‘Avanguardia Civile’ Dante Benelli.


Il sindaco ha anzitutto riassunto i punti salienti con i cambiamenti nello stanziamento dei capitoli di parte corrente per far fronte a nuove esigenze spiegando, con riferimento al Palatenda, che sarebbe stata utilizzata per la riqualificazione – dopo i danni causati dalla tromba d’aria del 4 luglio 2022 - la somma di 41.725 euro per coprire la parte non coperta dall’indennizzo assicurativo, per 202.665,18 euro. Parlando della parte capitale, era stata prevista una maggiore spesa per l’acquisto di una caldaia per gli spogliatoi del campo sportivo, per un costo complessivo di 37.475,71 euro, anche in questo caso coperti in parte con l’avanzo libero 2022, nell’importo residuo di 70.002,22 euro. Tra le variazioni erano comprese anche quelle per l’adeguamento degli stanziamenti relativi al progetto Sai in previsione della prosecuzione per il triennio 2024-2026.

Sul Palatenda Cavazzini ha osservato che l’amministrazione avrebbe dovuto trasformare a suo tempo il tasso per il Palatenda da variabile a fisso evitando così la maggiore spesa registrata e ha detto di aver comunicato il numero di telefono dell’addetto della Iccrea Banca da contattare. Il revisore dei conti dal canto suo ha detto che nel contratto di leasing stipulato non era presente il piano di ammortamento ma solo una bozza e comunque il leasing non ha mai risposto alle sollecitazioni. Benelli ha accusato il centrosinistra di aver mantenuto in vita la maggioranza con la sua astensione (per il progetto sulla sede della protezione civile).

Stop al ripristino del palazzetto

La bocciatura di lunedì sera avrà come conseguenze il fatto che il Palatenda non potrà essere sistemato, che non verrà installata la nuova caldaia al campo sportivo e che è a rischio la prosecuzione del Sai, un progetto di cui Piadena è capofila per una cordata di 8 comuni. Appena dopo il voto maggioranza e minoranze si sono scambiate accuse. «La gente ora saprà chi lavora per il paese e chi no», la reazione stizzita del sindaco. «Vorrà dire che i bambini faranno la doccia fredda». Benelli: «Lei dovrebbe fare un esame di coscienza. Ha seminato vento e raccolto tempesta». Cavazzini: «Guarda che è la tua ex maggioranza» (ad essere responsabile di quanto avvenuto). Come dire che ad assicurare i voti dovrebbe essere la maggioranza, non le minoranze. Cavazzini in precedenza aveva lamentato le assenze dell’assessore al Bilancio Gianfranco Cavenaghi: «Non c’è qui a spiegare il lavoro per il quale è stato votato ed è molto grave e molto poco serio. Posso capire ci siano disaccordi interni, ma il mandato va rispettato». Concetto ribadito poi da Benelli, che ha presentato una interrogazione osservando che l’assessore ha sempre più rarefatto le sue presenze dopo uno scontro con il sindaco «ma non ha mai pensato di scrollarsi un impegno che non svolge, pur percependo una indennità mensile di 403,38 euro che dal 2024 diventeranno 455,40, denari detratti dalle tasse dei cittadini. Chiedo di sapere per quali motivi non si sia pensato di sostituire l’assessore».

Una polemica rovente. Priori, dopo la seduta, ha detto che «quanto fatto è solo una cattiveria personale contro noi 5 rimasti in maggioranza. Io comunque non ho alcuna intenzione di dimettermi, andrò avanti fino alla fine del mandato. Sottolineo che con lo stop al Sai ora si mettono in difficoltà le 58 persone seguite». Si dichiara sconcertato per quanto avvenuto Attilio Morelli, presidente del Gs Martelli, che ora ipotizza di convocare i genitori dei ragazzi per spiegare quanto avvenuto: «Non capisco quale sia l’obbiettivo».

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