L'ANALISI
18 Novembre 2023 - 05:05
I ruderi della casa
ISOLA DOVARESE - A distanza di oltre 25 anni dall’esplosione che devastò una casa in via Garibaldi a causa di una perdita di gas, la zona interessata da quel fatto – ora di proprietà comunale — sarà rigenerata. E la stessa cosa avverrà per l’ex caseificio, pure in mano all’ente locale. Queste sono due tra gli interventi principali che l’amministrazione comunale di Isola Dovarese progetta per il futuro del paese, grazie al nuovo Piano di Governo del Territorio, quello che un tempo si chiamava piano regolatore.
In vista della futura adozione del nuovo strumento urbanistico, il sindaco Gianpaolo Gansi ha convocato per martedì alle 17,30, in sala del consiglio comunale, un incontro sul tema. «I tecnici comunali incaricati della redazione del Piano di Governo del Territorio illustreranno i risultati del lavoro eseguito, che l’amministrazione comunale intende adottare a breve, per poi procedere alla sua definitiva approvazione — spiega il sindaco —. Sono invitati all’incontro tutti i tecnici interessati agli aspetti edilizi e urbanistici che l’approvazione dello strumento comporta».
Gansi spiega che il nuovo Pgt «va a sostituire integralmente il piano precedente, per adeguarlo alle nuove necessità e alle normative regionali, che puntano ad esempio a un minore consumo di suolo. È stato necessario anche prevedere una riduzione delle aree fabbricabili per adeguarle alla effettiva realtà di Isola Dovarese».
Uno dei punti qualificanti riguarda «una abitazione di via Garibaldi in cui diversi anni fa si era verificata una esplosione». Il fatto avvenne nella serata del 28 gennaio 1998.
«L’abbiamo acquisita come Comune e intendiamo realizzare un’area verde e parcheggi, perché si tratta di una zona con la presenza di alcune attività commerciali e c’è bisogno di alcuni posti auto».
Inoltre c’è la previsione di una rigenerazione dell’area dismessa dell’ex caseificio di via Ronchi, con la sua trasformazione in area destinata allo sviluppo residenziale e all’artigianato leggero.
«Parliamo di un comparto di circa 16mila metri quadrati in cui si trovano vecchi depositi, porcilaie, sale di stagionatura dei formaggi». Si tratta di due comparti edificati posti a breve distanza l’uno dall’altro. Entrambi sono occupati da numerosi edifici un tempo funzionali alle attività casearie e di allevamento. Lo stabilimento è in disuso dal 1991, quando la Società Cooperativa Caseificio Sociale di Isola Dovarese, entrò in concordato e in seguito venne dichiarato il fallimento. Per legge l’aera confluì sotto il controllo del ministero dello Sviluppo Economico che diede luogo alla liquidazione coatta amministrativa.
«Era stato messo a gara per un milione e 200mila euro nel 1999», ricorda il sindaco. Dopo otto esperimenti di vendita senza esito e undici esperimenti di vendita effettuati da altra procedura esecutiva, «alla fine siamo riusciti ad acquisirlo come Comune per una cifra di 40mila euro. Speriamo che, attraverso dei bandi, si possa rigenerare e riqualificare tutta quell’area». Sarà un’operazione graduale, ma il Pgt intanto la prevede.
Quanto alle tempistiche, Gansi auspica che si possa giungere all’adozione del Pgt «entro la fine del 2023. Anche perché l’adozione dello strumento blocca la sospensione del pagamento dell’Imu sulle aree fabbricabili, in futuro destinate ad agricole. Comprensibilmente, c’è una certa aspettativa in questo senso da parte dei proprietari che devono pagare cifre di un certo rilievo. Dopo l’adozione da parte del consiglio comunale, dovranno trascorrere sessanta o novanta giorni di tempo per le osservazioni, prima di tornare in consiglio per l’approvazione definitiva».
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