L'ANALISI
SAN GIOVANNI IN CROCE
17 Novembre 2023 - 18:15
SAN GIOVANNI IN CROCE - Il cartello è ancora in bella mostra e ricorda, in maniera un po’ beffarda, «Da lunedì 17 aprile locale chiuso per rinnovo».
Ma per gli ex lavoratori del supermercato A & O quella data è stata lo spartiacque tra avere un lavoro ed essere disoccupati. Sono passati 7 mesi da quando il punto vendita di San Giovanni ha chiuso i battenti. Da allora una quindicina di lavoratori lamentano il mancato pagamento di diversi mesi di stipendi e del Trattamento di fine rapporto. La cifra complessiva non è chiara ma si parla di circa 200-300mila euro da saldare.
La Cisl Fisascat che segue 12 dei 15 ex dipendenti, tramite Omar Bresciani, lamenta anche poca chiarezza da parte della proprietà, ossia dalla società Futura Due.
«Era il 17 aprile di quest’anno il giorno in cui il supermercato Futura Due di San Giovanni in Croce chiudeva i battenti ai clienti ed ai dipendenti per non riaprire più. Sono passati 7 mesi da quel giorno ed ancora tutto tace. I dipendenti, dopo mesi senza avere notizie certe e senza essere retribuiti, hanno dovuto soffocare anche le ultime flebili speranze di poter tornare al lavoro e hanno dovuto dare le dimissioni facendo partire le pratiche giudiziarie per il recupero del debito maturato. Anche questa estrema azione, messa in atto dai lavoratori, non ha sortito alcun tipo di reazione da parte di una proprietà in balia degli eventi che continua a non avere alcun interesse rispetto alla situazione dei lavoratori e delle loro famiglie. Dopo 7 mesi continuiamo a chiederci che intenzioni ha la proprietà? Ha la capacità di trovare un player del settore cui affidare l’impresa, permettendo una riapertura del punto vendita ed il ripristino dei precedenti contratti di lavoro? O ha intenzione di proseguire in questo continuo e nocivo tergiversare senza che la situazione venga risolta? Come Fisascat CISL continueremo ad impegnarci nella tutela dei lavoratori per il recupero dei loro crediti e, per quanto ci sarà possibile, mantenere viva ed alta l’attenzione su questa vertenza che riguarda direttamente la vita, non solo lavorativa, di 12 lavoratori e delle loro famiglie».
In questi mesi si sono susseguite diverse voci di una possibile cessione, ma al momento di concretizzare nessuna trattativa è andata a buon fine. Le realtà interessate erano diverse, data anche l’ottima posizione del supermercato, ma purtroppo le porte sono ancora chiuse e gli scaffali vuoti. Gli ex dipendenti hanno nel frattempo cercato un nuovo lavoro, senza però dimenticare i numerosi crediti a loro favore. Tramite i sindacati è stata chiesta la messa in mora della società, con la richiesta del recupero della cifra, ma non vi è stata nessuna risposta. Il prossimo passo sarà quello di rivolgersi al tribunale, nella speranza di ottenere quanto di diritto. In caso di fallimento i lavoratori sono definiti ‘creditori privilegiati’ e quindi verranno soddisfatti per primi.
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